Convegno Satec 2024

Blue Economy al centro del Satec: porti, turismo nautico, transizione ecologica e formazione al centro del confronto

di Sergio Troise
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E’ stato intitolato “Nautica, rinascimento italiano” il convegno organizzato da Confindustria Nautica a Firenze, in occasione del Satec, l’annuale convention delle imprese del settore, interessate a fare il punto sulla condizione del comparto e, soprattutto, sulle prospettive di sviluppo.

Uno sviluppo indissolubilmente legato alle condizioni in cui le aziende dell’intera filiera vengono messe in condizione di operare dalla politica, chiamata a legiferare su molteplici aspetti, negli ultimi tempi soprattutto in materia di Blue Economy e transizione ecologica. Ma non solo: nella convention 2024 di Firenze ci si è confrontati anche sulla competitività della bandiera italiana, sulla destagionalizzazione del turismo e sulla formazione professionale, punti in comune con Confitarma e Fincantieri. Nell’occasione è stato presentato inoltre il DDL sulla riforma della portualità turistica.

Guardando al futuro, sono stati inoltre evidenziati altri aspetti, come le semplificazioni in tema di rilascio della licenza di navigazione provvisoria, l’aggiornamento dei contratti di locazione e noleggio, la disciplina per l’utilizzo di nuovi carburanti, gli scivoli nei porti pubblici, l’applicazione del DPR 509 per procedure di rilascio e rinnovo delle concessioni per la nautica.

Il presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi ha voluto ringraziare tutto il Governo, i ministri e le istituzioni presenti per l’ascolto e il sostegno che finalmente viene dato al settore. “Confido fortemente – ha detto il numero uno delle imprese nautiche - nel lavoro portato avanti dal Comitato interministeriale per le politiche del mare, che senza modificare le competenze dei dicasteri, punta a integrarle e coordinarle tra loro”.

In primo piano, nel convegno di Firenze, è stato il turismo nautico. Tema affrontato dalla ministra Santanchè con risolutezza, e con parole che hanno suscitato apprezzamento da parte della platea di addetti ai lavori. “Il turismo nautico – ha detto infatti l’esponente di Governo - è un pilastro fondamentale del turismo, che vale circa 28 miliardi di euro, perché ne aumenta il valore, e la nautica è uno straordinario ambasciatore dell’Italia nel mondo”. Santanchè ha parlato anche di “nautica sociale”, dicendo che “bisogna sostenerla perché è un settore altrettanto importante. I superyacht – ha argomentato la ministra - trainano il settore, ma ci dobbiamo occupare anche della piccola nautica popolare che va aiutata a svilupparsi perché ha un indotto importante sul territorio”.

Dilungandosi su altri aspetti la ministra del Turismo ha detto inoltre che si sta lavorando sui progetti di incoming e per il wifi nelle marine turistiche”, ed ha aggiunto – rivolgendosi ai rappresentanti dell’industria nautica - che “in questo governo tutti credono fortemente nel valore di questo settore, non siamo quelli che puniscono il valore, come vi è capitato di subire in passato, ma quelli che lo promuovono”.

Il viceministro dell’Industria e dei Trasporti Edoardo Rixi, da parte sua, ha tenuto a dire che “Palazzo Chigi ha licenziato il testo del Regolamento di attuazione della nautica da diporto e nelle prossime settimane arriverà il parere della Corte dei Conti. Il settore della nautica – ha aggiunto - ha avuto un’accelerazione senza precedenti e conseguentemente anche la macchina pubblica deve accelerare sulle approvazioni. Essere il Paese che produce più maxi yacht a livello mondiale – ha detto ancora Rixi - è un grande patrimonio per il Paese non solo a livello economico, ma anche culturale. Dobbiamo investire su questo settore di eccellenza, sostenendo anche la sua vetrina principale, il Salone Nautico di Genova”. E ancora: secondo il viceministro “anche la riforma dei titoli professionali, appena approvata, intende dare un segno di dinamicità per le generazioni future, dando nuove prospettive alle tante città di mare di trasformare in occasioni di lavoro la passione per il mare”.

Secondo il presidente di Confitarma Mario Zanetti, che ricopre il ruolo di delegato del presidente di Confindustria per l’economia del mare, “la Blue Economy vale 136 miliardi di euro ed è un punto nodale dell’economia”. Zanetti ha specificato che “l’Italia è il primo Paese per rapporto tra chilometri di costa e territorio” e ha specificato che “ogni chilometro quadrato insiste sulle coste e tutto il territorio è legato al mare molto più degli altri Paesi europei. La nautica – ha argomentato - contribuisce in maniera importante alla Blue Economy, con un valore di 4 miliardi di export e la maggioranza assoluta delle quote di mercato del settore a livello mondiale. Questo significa valore aggiunto per il sistema Paese”.

Nel convegno si è parlato anche di destagionalizzazione del turismo. Ed è stato ricordato che è questa una delle proposte normative di Confitarma per il Cluster del Mare, condivise da Confindustria Nautica. In Confindustria – è stato ricordato – si sta lavorando su diversi fronti: in particolare, tra gli altri temi in primo piano, spiccano porti e infrastrutture, semplificazione, supporto agli investimenti sulle flotte e transizione ecologica.

Al centro dell’attenzione, in particolare, è emerso una volta di più il tema della portualità turistica, che in Italia “rappresenta una risorsa da valorizzare”, come ha detto Gerolamo Cangiano, della Commissione Trasporti della Camera, ricordando di aver appena depositato una proposta di legge. “Ogni 3,8 posti barca – ha tenuto a ricordare il deputato - si genera un occupato nell’indotto turistico”. Se non bastasse, è stato ricordato anche che “la spesa sul territorio del diportista è il doppio di quella del turista di albergo ed è necessario coprire il gap degli investimenti sui porti turistici rispetto alla concorrenza internazionale”. Tra le iniziative intraprese in accordo con Confindustria Nautica, Cangiano ha ricordato anche l’esclusione della portualità turistica dalla Bolkestein e l’introduzione di scivoli per la piccola nautica nei porti turistici pubblici.

Come è facile immaginare, nel corso del convegno si è parlato delle attività del CIPOM (Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare) ed è stato ricordato il ruolo che al suo interno ricopre Confindustria nautica, attraverso Roberto Neglia, delegato alle relazione istituzionali dell’associazione, chiamato a confrontarsi con altri 9 membri sui temi di maggiore attualità. Tra questi – è stato ricordato – spicca la semplificazione per allineare i provvedimenti alle normative europee e agevolare la competitività del settore.

Tra i temi trattati anche il gap tra domanda e offerta di manodopera specializzata nel settore, comune alla cantieristica nautica, il ruolo che potranno avere l’intelligenza artificiale e l’automazione a sostegno della sicurezza sul lavoro, della qualità e della produttività, l’integrazione e formazione anche di lavoratori stranieri, non esclusi i manager. Secondo gli esperti convenuti a Firenze “le associazioni industriali dovrebbero avere delle proprie Academy dedicate, e si dovrebbe consentire a tutti di sviluppare percorsi formativi così che tutti gli imprenditori, al di là delle dimensioni aziendali, possano confrontarsi e contaminarsi, condividendo temi, timori e sfide”.

Di particolare interesse, soprattutto per le piccole aziende, è risultato l’intervento di Nicola Porcari, manager di BPER Banca. “Le aziende – ha detto - vanno supportate attraverso un approccio strutturato, comprendendo le necessità del settore. Nell’ambito della direzione BPER abbiamo un Desk focalizzato sulla blue economy e in particolare offriamo supporto alle PMI per la partecipazione ai Saloni nautici, per il finanziamento dello stock, per la compliance alle tematiche ESG, e assieme a Confindustria Nautica stiamo portando avanti un approccio di filiera per agevolare l’accesso al credito”.

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Lunedì 1 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 08:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA