MODENA - Ricerca sulle tecnologie più avanzate, grandi capacità tecniche e sportive, rispetto dell’ambiente: è su queste direttrici che si muove Maserati, lo storico marchio modenese che in attesa del debutto nelle eco-competizioni di Formula E, previsto per il 2023, si è imposto, con Giovanni Soldini, nella grande vela, ovvero nella RORC Transatlantic Race, una delle regate più impegnative e prestigiose, organizzata nell’Atlantico, da Lanzarote a Grenada, lungo una rotta di 2995 miglia nautiche.
Soldini e il suo equipaggio (Vittorio Bissaro, Oliver Herrera Perez, Thomas Joffrin, Francesco Pedol, Matteo Soldini) si sono imposti al termine di una maratona di 6 giorni, 18 ore, 51 minuti e 41 secondi, alla quale hanno partecipato 32 imbarcazioni. Durissimo è stato il confronto con i rivali di Argo e PowerPlay, uniche imbarcazioni in grado di rivaleggiare con la barca italiana, classificatesi nell’ordine, al secondo e terzo posato. Il trimarano con le insegne del Tridente ha percorso 3.476,5 miglia reali, con una velocità media di 21,4 nodi e, soprattutto, con la tranquillità finalmente assicurata dalla mancanza di avarie.
Tra i motivi di maggiore soddisfazione non solo la vittoria, dunque, ma la consapevolezza di aver superato gli innumerevoli problemi che nel corso degli ultimi due anni hanno condizionato il rendimento della barca affidata a Soldini. A conclusione della RORC Transatlantic Race, invece, lo skipper milanese ha potuto esprimere tutta la propria soddisfazione, sottolineando il gran lavoro svolto non solo dall’equipaggio, ma anche dal progettista Guillaume Verdier e dagli ingegneri dell’Innovation Lab di Modena, concentratisi soprattutto sull’ottimizzazione dell’aerodinamica e della cinetica.
L’attività del trimarano con le insegne del Tridente viene infatti seguita dai tecnici del super laboratorio modenese, dove vengono analizzati i dati raccolti durante le navigazioni. “E’ costante il dialogo tra noi dell’equipaggio e gli ingegneri che stanno a Modena, e dopo tanti problemi – ha tenuto a dire Soldini - possiamo dire di poter contare ora su una imbarcazione velocissima e affidabile, in grado di regalare molte soddisfazioni a noi velisti e alla Maserati, che ci supporta costantemente”.
Ricostruendo l’andamento della regata, lo skipper ha aggiunto: “Il nostro equipaggio ha dato il massimo e Maserati Multi70 ha fatto davvero la differenza. Sono molto soddisfatto. Il frutto del lavoro di questi anni è sotto i nostri occhi. E’ stato un percorso lunghissimo di ricerca e sviluppo, attraverso record, giri del mondo e competizioni abbiamo continuato a cercare soluzioni e la barca è gradualmente giunta a una maturazione che le consente un volo stabile sui foil e in sicurezza con performance nettamente superiori a quelle degli avversari, che pure stanno seguendo da anni la stessa strada e viaggiano con le ultime generazioni di foil”.
La vittoria nella RORC Transatlantic Race segna l’inizio di una nuova stagione di grandi sfide tecniche e sportive, ma non solo: in perfetta sintonia con quanto sta programmando la Maserati sul fronte dell’auto elettrica (la partecipazione al campionato di Formula E coinciderà con l’arrivo sul mercato delle nuove Gran Turismo a emissioni zero) verrà portato avanti un programma mirato alla salvaguardia degli oceani. Subito dopo la vittoria nella RORC, è stato annunciato infatti che Giovanni Soldini si unirà al programma di Ocean Literacy, promosso dall’UNESCO tramite la Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI), che mira ad aumentare consapevolezza e conoscenza di tutti sul mare.
Le Nazioni Unite, com’è noto, hanno dichiarato il 2021-2030 “decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile”: un appello alla mobilitazione rivolto alla comunità scientifica, ai governi, al settore privato e alla società civile perché dirigano energie, ricerca e innovazione tecnologica verso risultati concreti nella tutela della salute degli oceani.
Ed è proprio in linea con questi obiettivi che in primavera sarà avviato anche un processo di trasformazione del trimarano con le insegne del Tridente in laboratorio oceanografico: prevista l’installazione di un sistema capace di analizzare costantemente le acque allo scopo di misurare la quantità di CO2 presente in superficie e mettere i dati raccolti al servizio della comunità scientifica.