Flavio Manzoni, a capo del design del Cavallino Rampante, mentre illustra la nuova Ferrari Roma

Roma, una nuova era per il Cavallino Rampante. Eleganza e comfort, oltre le prestazioni

di Sergio Troise
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ROMA - Con la Ferrari Roma vogliamo intraprendere un nuovo modo di affrontare il mercato. Non ci sarà mai più nulla di scontato. Non è detto che a una Ferrari chiusa ne debba seguire per forza una scoperta, né che una versione base debba essere seguita necessariamente da una racing. No. Vogliamo stupire, sorprendere con soluzioni nuove e, soprattutto, intendiamo far passare il concetto che le Ferrari hanno sì prestazioni eccezionali, ma non sono auto da corsa difficili da guidare: può mettersi al volante chiunque, in tutta sicurezza, e utilizzare l’auto anche tutti i giorni”. E’ questo il manifesto presentato da Enrico Galliera, responsabile del marketing e delle vendite di Maranello. L’obiettivo è dimostrare che per accedere a certi privilegi (eleganza e comfort oltre le prestazioni) non occorre spingersi fino alle 12 cilindri come la GTC4 Lusso, ma ci si può affidare anche a una Ferrari 8 cilindri come la Roma, quinto pilastro del piano industriale presentato dal Ceo Louis Camilleri a settembre del 2018, quando fu annunciato che tra il 2019 e il 2022 sarebbero stati lanciati 15 nuovi modelli, compreso il tanto atteso Suv Purosangue, e sarebbe stata realizzata l’ibridizzazione per il 60% della gamma.
 

 

Fedeli agli impegni presi, gli uomini del Cavallino hanno già presentato, prima della Roma, le F8 Spider e Tributo, la 812 GTS e l’ibrida SF90 Stradale, prima ibrida della serie. Ciò detto, il responsabile tecnico della Ferrari, Michael Leiters, ha tenuto a precisare che la Roma non sarà disponibile in versione plug-in.
Il progetto della Ferrari Roma ha invece interessato in misura notevole la rivisitazione del rapporto uomo-macchina, e dunque l’ergonomia e il comfort. In questa ottica spicca la soluzione del “dual cockpit”, con guidatore e passeggero in posizione simmetrica, entrambi in grado di seguire varie indicazioni sui display, che sono ben tre: uno da 16 pollici davanti al guidatore, un altro da 8,4 sulla console centrale, in posizione verticale, il terzo davanti al passeggero. In funzione della sicurezza, tutto è stato studiato partendo dalla regola base “mani sul volante, occhi sulla strada”: i comandi principali, manettino compreso, sono dunque posizionati sullo sterzo e rispondono a sfioramento. Sul volante ci sono, ovviamente, anche le levette del cambio. Un tocco di nostalgia ha suggerito però di riprodurre la storica griglia cromata del cambio manuale, dove è stata sistemata la levetta per la retromarcia.
 

Nel segno della modernità la chiave dotata di “comfort access”, sistema che consente di entrare e uscire dalla vettura tramite il tocco di un pulsante. Inutile dire dei sedili sportivi, molto avvolgenti. Tra le novità spiccano piuttosto alcuni dettagli come il comodo vano porta telefono e la possibilità di ricavare spazio supplementare per i bagagli ribaltando i sedili posteriori.

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Domenica 5 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-01-2020 09:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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