La nuova Ford Mustang Bullit

Ford Mustang Bullitt, emozioni da film. Basta sedersi al volante per sentirsi Steve McQueen

di Nicola Desiderio
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NIZZA – Se Steve McQueen fosse ancora vivo, questa sarebbe la sua macchina. È la Ford Mustang Bullitt, la versione che commemora l’omonimo film interpretato dall’attore americano giusto 50 anni fa e che è ricordato per la famosa scena dell’inseguimento che vede protagoniste una Dodge Charger R/T e una Mustang Fastback 390 GT. Di anni da allora ne sono passati 50, ma la Mustang è ancora lì, anzi invecchiando è addirittura migliorata. Dal 2015 infatti è diventata un modello globale e da allora è diventata la sportiva più venduta al mondo arrivando all’invidiabile traguardo di 10 milioni di unità vendute dal lancio, avvenuto nel 1964 al Salone di New York.

La storia di un segreto. Una Mustang dedicata a Bullitt non è una novità. Già ve ne erano state due: una nel 2001 e un’altra nel 2009, ma mai nessuna era stata più importante di questa, e non solo perché celebra il cinquantesimo anniversario della pellicola. Negli scorsi due anni infatti sono stati ritrovati i due esemplari utilizzati per le riprese. Uno, nel 2017, è stato scovato in Messico ed era quello con sospensioni rinforzate guidato dagli stunt man mentre l’altro, dopo essere data per dispersa da mezzo secolo, è riapparsa improvvisamente nel 2016. Era nel garage di un certo Sean Kiernan, ereditata nel 2014 alla morte del padre Robert che l’aveva acquistata dalla Warner Bros nel 1974. Era proprio questa quella guidata da McQueen e l’attore più volte chiese di poterla riavere, anche supplicando per lettera Kiernan. L’ultima è del 14 dicembre 1977, ma il buon Robert non ne volle sapere. È stato il figlio a chiamare la Ford e ha dire che ce l’aveva lui e la sua famiglia l’aveva usata per andare a fare la spesa e al lavoro lasciando intatte tutte le ammaccature che la 390 GT si era fatta durante la lavorazione del film.

Ritorno dal passato. La Mustang guidata da McQueen è stata mostrata al pubblico al Salone di Detroit lo scorso gennaio accompagnata dalla nipote Molly McQueen e dalla nuova Mustang Bullitt, verniciata nello stesso Highland Green della vettura del film e piena di citazioni. Ha infatti ha la calandra completamente nera, il cofano dotato di doppio sfogo, i cerchi da 19 pollici, le pinze dei freni Brembo verniciate in rosso, il bocchettone del serbatoio in metallo, due terminali di scarico bruniti e il logo Bullitt sul cofano posteriore che si trova anche sul piantone del volante. I sedili sono della Recaro con scritta cucita in verde e, così come sulla Mustang del ’68, il cambio è manuale con il pomello rotondo in plastica bianca. Diversa anche l’animazione di saluto della strumentazione digitale, una delle novità principali del restyling che ha recentemente interessato tutta la gamma. La Bullit monta lo stesso sofisticato V8 5 litri della GT dotato di alimentazione a doppia iniezione, ma è stato rivisto nella calibratura e arricchito sia del corpo farfallato da 87 mm della GT350 sia di un impianto di scarico dotato di valvola parzializzatrice. Il risultato è una potenza che sale da 450 cv a 460 cv a 7.250 giri/min e una coppia di 529 Nm, identica nel valore massimo, ma con una diversa curva di erogazione. Rivisto anche l’assetto con l’adozione degli ammortizzatori magnetoreologici a controllo elettronico.

Il piacere moltiplicato per 8. La Mustang è una vettura emozionante e questa Bullitt è ancora più gustosa, sin dal momento in cui si avvia il motore con il pulsante. Il V8 libera immediatamente il suo rombo e comincia a pulsare sotto il lunghissimo cofano. A rendere visibile i muscoli della Mustang ci sono anche i parafanghi posteriori. Basta uno sguardo nei retrovisori per ricordarsene, poi si preme della frizione, si innesta la marcia e si è pronti per partire. Il pedale non è pesante, la leva esige invece mano ferma, almeno a freddo, poi diventa più docile. Il sistema Rev Matching facilita le scalate con la “doppietta” automatica, ma i rapporti molto lunghi sono ideali per le highway, un po’ meno per la guida sportiva, in compenso esaltano il 5 litri aspirato il cui carattere è nettamente diverso rispetto ai turbo cui siamo oramai abituati. Il suo impeto infatti cresce in maniera lineare con il regime fornendo una progressione che sembra infinita e si arresta solo a 7.300 giri/min con un sound che presto vi convincerà a tenere spento il pur apprezzabile impianto audio da 1.000 Watt che è di serie sulla Bullitt. La guida mantiene le stesse caratteristiche di base delle altre Mustang ovvero grande divertimento con relativa facilità e la possibilità di fare belle spazzolate grazie alla coppia del V8 e al differenziale autobloccante.

Emozioni da film. La Bullitt insomma fornisce belle emozioni e, tra le altre cose, risulta anche confortevole grazie alla colonna sonora del V8, alla buona taratura delle sospensioni e ad un generale silenziosità aerodinamica della vettura. Del resto, la Mustang non è una sportiva estrema e le sue prestazioni, seppure di rilevo (263 km/h, 0-100 km/h in 4,6 s.), sono sempre gestibili in modo appagante. La Bullitt infine arriverà in Italia solo in 68 esemplari, ciascuno al costo di 57.400 euro. Non è un prezzo da saldo, ma dove si trova un’auto con questo lignaggio, questa dotazione e dotata di motore V8 e capace di dare emozioni tali a questo prezzo? L’unica barriera è il superbollo, ma sono già 40 le persone che l’hanno prenotata. Dunque, se la volete, è meglio che vi affrettate.

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Giovedì 18 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 19-10-2018 15:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-10-19 10:02:53
Solo per "lei" mi piacerebbe essere ricco!