La mostra “Lazio Meravigliosa” e l'aquila Olimpia a Rieti: l'accoglienza del Comune poi taglio del nastro. Foto

La mostra “Lazio Meravigliosa” e l'aquila Olimpia a Rieti: l'accoglienza del Comune poi taglio del nastro. Foto
di Marco Ferroni
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Sabato 4 Maggio 2024, 13:14

RIETI - Penultima tappa della mostra celebrativa 'Lazio Meravigliosa', che con foto e cimeli dell'epoca, racconta le gesta del primo scudetto del club biancoceleste a 50 anni di distanza da quel 12 maggio 1974 entrato ormai nella storia del calcio italiano.

 

Ad inaugurare l'evento, che si protrarrà in città fino alle 18 di domenica 5 maggio e che si concluderà il prossimo fine settimana a Roma proprio in concomitanza con la ricorrenza è stata la giunta comunale presieduta dal presidente Claudio Valentini, il vicesindaco Chiara Mestichelli e gli assessori Fabio Nobili e Giovanni Rositani, col primo cittadino Daniele Sinibaldi nelle vesti di 'spettatore interessato' in quanto di fede laziale al pari dei suoi colleghi di giunta. 

Valentini e gli altri hanno fatto gli onori di casa all'aquila Olimpia e il suo falconiere Juan Bernabè - che ha attirato l'attenzione di grandi e piccoli - ma anche a Giancarlo Oddi che di quella Lazio scudettata è stato un perno fondante, oltre a Gabriele Pulici, James Wilson e Matteo D'Amico, rispettivamente figli del portiere, del capitano e del fantasista dell'epoca, tutti e tre deceduti prematuramente in anni diversi.

Insieme a loro anche il cantautore italiano Toni Malco, compositore dell'inno ufficiale della Lazio 'Vola Lazio, vola'. In un secondo momento si è unito ai 'reduci' di quel trionfo anche Domenico Masuzzo, ormai reatino d'adozione e amico fraterno del compianto Vincenzo D'Amico, che all'epoca giocava con la Primavera biancoceleste, oltre che con la prima squadra.

C'era anche Agostino Lattuille, presidente della Lega dei Collezionisti, nonché collezionista di divise e cimeli della Lazio e Nazionale Italiana dei giocatori Lazio, ossia colui che ha organizzato l'evento 'Lazio Meravigliosa' e che da febbraio ormai, gira per la cinque province della regione a far conoscere una mostra itinerante che racchiude in sé, non solo le maglie e i cimeli di quell'anno, ma anche tanti altri ricordi, tra cui ritagli di giornale, biglietti dello stadio, le schedine del Totocalcio, palloni e tutto ciò che riporta alla mente un calcio di un'altra epoca, ormai perso nel dimenticatoio.

«Per noi è un onore e un piacere poter ospitare questo evento - ha specificato Claudio Valentini nel discorso introduttivo - perché la Lazio e la lazialità appartengono anche a questo territorio. Ricordare quegli anni è importante perché se è vero che non si può vivere di soli ricordi, non va dimenticato che la storia è la base su cui poggiare presente e futuro».

Alcuni aneddoti dell'epoca ricordati da Giancarlo Oddi, poi i consiglieri comunali hanno omaggiato gli ospiti con un gagliardetto raffigurante il simbolo del Comune di Rieti, mentre Toni Malco faceva i complimenti al Teatro Flavio Vespasiano "nella speranza di poter proporre il mio spettacolo in estate, vista la bellezza e la maestosità della struttura".

Una volta concluso l'intervento nella sala consiliare del Comune di Rieti, l'evento si è trasferito nel vicino Palazzo Dosi, che come detto fino a domenica 5 maggio ospiterà la mostra: nel cortile le maglie delle squadre che quell'anno affrontarono la Lazio di Tommaso Maestrelli e Giorgio Chinaglia, poi la lunga fila ben organizzata, per strappare uno scatto fotografico con Olimpia e Juan Bernabè, il quale di Rieti «conservo un bel ricordo, sia di quando siamo venuti in ritiro anni fa, sia di quando con Olimpia allo stadio abbiamo festeggiato coi tifosi laziali di questa città, la Coppa Italia del 26 maggio 2013».

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