Sebastian Vettel con la sua Ferrari a Montmelò

GP di Spagna, la Ferrari di Vettel insegue le Mercedes

di Claudio Russo
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BARCELLONA - Il buongiorno, come si dice, si vede dal mattino. E ieri nell'ultima sessione di prove Nico Rosberg si era accorto che il suo compagno-rivale, cioè Lewis Hamilton, era a disagio, non si trovava con la sua Mercedes. Ed era anche uscito di pista. Così il tedesco si è preso la prima soddisfazione stagionale: pole position, la 16.a della carriera, e l'inglese relegato al secondo posto. Sarà una bella sfida quella di oggi, già al via, con quel rettifilo da quasi un chilometro e subito una frenata per affrontare la curva a destra da 5.6 G da gestire: un momento cruciale perché nel circuito catalano i sorpassi sono una merce abbastanza rara.

«Conquistare il diritto di partire davanti - ha detto Rosberg - è un bel passo per centrare la mia prima vittoria stagionale. E' la delusione provata nella gara in Bahrain che mi ha insegnato qualcosa. Avevo pensato troppo alla gara. Qui invece mi sono concentrato sul giro veloce e ci sono riuscito». Hamilton non ha gradito e non ha nascosto il suo disappunto, lo si vedeva dalla sua espressione. Ma chiaramente l'inglese non lo ha ammesso pubblicamente. Anzi, ha rilanciato: «Non avevo il passo per fare la pole, c'era parecchio sovrasterzo nella mia W06 e quindi poca trazione. Non ho trovato l'equilibrio necessario. Ma la corsa è un'altra cosa. C'è ancora molto in palio e la partita è aperta».

Vettel, dopo aver ottenuto il terzo posto, è apparso sorridente. Era il meglio che la Ferrari potesse fare. Per il Cavallino due notizie, una buona e una cattiva. La prima deriva dal fatto che lo sviluppo aerodinamico effettuato sulla SF15-T ha funzionato, perché la vettura del tedesco è andata meglio di quella di Raikkonen (settimo) che ha optato per la configurazione precedente. La secondo riguarda le prestazioni: «Il gap - ha ammesso Vettel - è maggiore di quello che c'era in precedenza. Non credo che dipenda da una sola cosa, abbiamo sofferto in tutte le prove. Anche se le gomme Pirelli medie e dure ci avevano permesso di vincere in Malesia, la situazione è cambiata. Fa sempre caldo ma asfalto e pista sono differenti. Avremmo voluto essere più vicini alle Mercedes, ma sono troppo veloci. Speriamo di disputare una buona gara, anche se sappiamo che sarà difficile fare meglio del terzo posto. Proveremo con la strategia. Comunque non sono deluso, andiamo avanti».

E' stato Raikkonen, d'accordo con i suoi ingegneri, a chiedere di cambiare le soluzioni aerodinamiche sulla sua macchina, tornando su quelle utilizzate in Bahrain. «Da venerdì ho sempre avuto qualche problema. L'auto continuava a scivolare e mi trovavo in difficoltà - ha spiegato il finlandese - per cui ho puntato sul sicuro. E mi sembrava di aver trovato un buon assetto. Ma nell'ultima sessione c'è stato anche una strano problema. Le termocoperte che usiamo per scaldare le gomme ne hanno surriscaldata una, rendendola inutilizzabile. Ho affrontato l'ultima sessione di qualificazione con un set di pneumatici medi in meno senza neppure averle utilizzate. Partirò dal lato giusto della pista e mi auguro di poter effettuare qualche sorpasso. Davanti ci sono due Toro Rosso, forse in gara saremo un po' più veloci». Saranno comunque decisive, per tutti, le tattiche riguardanti i pit stop. Due soste per cambiare le gomme dovrebbero essere nella norma, tre un azzardo che però in certe circostanze potrebbe anche dare dei vantaggi se qualcuno deciderà di rischiare il tutto per tutto.


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Domenica 10 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 14:27