La Red Bull ai box di Melbourne

Red Bull in crisi: «Pronti a lasciare la F1»
Mercedes: «Vadano al muro del pianto»

di Gianluigi Giannetti
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Saltati i tappi di di champagne, dopo il podio della prima gara del mondiale 2015, per la Formula Uno è già tempo di sentir fischiare anche i bulloni. Affranta e umiliata da una fornitura di motori Renault che non considera assolutamente adeguata a sfidare Mercedes e ora anche Ferrari, la Red Bull non ci sta.

«Gli attuali regolamenti in F1 uccidono questo sport e dobbiamo vedere se c'è una via d'uscita, c'è il rischio che il proprietario della Red Bull, Dietrich Mateschitz, possa perdere la passione. Esamineremo la situazione di nuovo in estate, come facciamo ogni anno. Controlleremo costi e ricavi. Se dovessimo essere completamente insoddisfatti, prenderemmo in considerazione l'ipotesi di uscire dalla Formula 1». Oltre alle parole di Helmut Marko, advisor di Red Bull Motorsport , a rincarare la dose pensa direttamente Chris Horner, team principal della Red Bull: «Temo che così l'interesse calerà, le regole vanno cambiate»

«Red Bull mette le ali»?. Stavolta lo slogan sembra preannunciare una fuga piena di rimpianto, dopo aver vinto 4 titoli mondiali di fila tra il 2010 e il 2013 con Sebastian Vettel al volante e un motore Renault ancora leader dello schieramento quanto a prestazioni. Fin qui le lamentele di giornata e circostanza per una ex big relegata al ruolo di comprimaria, solo il sesto posto a Melbourne con Daniel Ricciardo, ma poi tocca al capo di Mercedes Motorsport, Toto Wolff mettere in chiaro la situazione: «A Gerusalemme c'è un muro dove ci si può lamentare, forse dovrebbero andare lì».

La casa di Stoccarda ha investito dove Renault non ha inteso spendere, questo è vero, interessata come è a commercializzare veicoli elettrici, ma non ibridi, cioè con quella doppia motorizzazione che è alla base dell'attuale regolamento di F1, ma non tocca solo all'azienda francese la responsabilità di questo tracollo Red Bull. Come anticipato nei mesi scorsi da Il Messaggero, il disegno di Dietrich Mateschitz potrebbe non essere neppure quello di svincolarsi dalla F1, ma semplicemente quello di trovare una giustificazione plausibile alla stampa e agli sponsor per vendere, cedere la scuderia. Mercedes sa a chi, ed ecco la reazione piccata da Stoccarda, che potrebbe potrebbe ritrovarsi un schieramento un gigante automobilistico arcirivale e tedesco.


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Lunedì 16 Marzo 2015 - Ultimo aggiornamento: 18-03-2015 00:06