Sebastian Vettel a Sepang

Vettel: «La Ferrari in Cina può ripetersi»
Crisi Red Bull, ora il team minaccia il ritiro

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SHANGHAI «A Sepang è stata una grande vittoria, ma ora dobbiamo cercare di confermarci, dimostrare che abbiamo un buon pacchetto, di essere vicini alla Mercedes, che resta in vantaggio, poi cercare di ridurre il gap». Così il ferrarista Sebastian Vettel, in conferenza stampa a Shanghai, dove domenica si correrà il Gp della Cina, terza prova del Mondiale di F1. Il tedesco ha anche parlato con entusiasmo della accoglienza «speciale» avuta a Maranello dopo il successo in Malesia, «rituale che da un pò che non si vedeva».

Il bis della Malesia. La possibilità di ripetere l'exploit di Sepang anche a Shanghai Vettel la definisce «realistica» come lo è stato il successo di due settimane fa: «Non credo che la Mercedes abbia tirato su il piede dall'acceleratore. È stato bello essere competitivi, però ci sono state una serie di circostanze che ci hanno favorito e siamo riusciti a sfruttarle vincendo. A inizio stagione ci possono essere tanti alti e bassi, noi dobbiamo far sì che ci siano molti alti, è normale che ci siano gare in cui si è più competitivi. Abbiamo fatto un ottimo lavoro in Malesia però per questa gara dobbiamo essere realisti e guardare ai nostri obiettivi».

Ottimi ricordi.Il Gp della Cina, giunto alla sua 12esima edizione, porta con sé buoni ricordi a Vettel. «Nel 2007 ho fatto una gran bella gara qui, ho chiuso a punti con la Toro Rosso con un quarto posto. Poi nel 2009 ho ottenuto la mia prima vittoria alla Red Bull e questo fa del Gp di Cina qualcosa di particolarmente speciale per me».

A caccia di record. Con 40 successi in Formula Uno il quattro volte campione del mondo è a una sola vittoria da un mostro sacro delle quattro ruote come Ayrton Senna. «Non lo sapevo, conosco il numero di Schumacher che è assurdo, troppo grande. C'è voluto un pò per arrivare a 40, spero che la prossima vittoria non sia troppo lontana. Il primato di Senna credo avrebbe un grosso significato per qualunque pilota -conclude il pilota della Ferrari-. Le statistiche sono molto belle anche se in pista non contano più di tanto. Non è giusto fare paragoni perché adesso abbiamo molte più gare rispetto a qualche anno fa, allora ne avevano 13-14 ed ora attorno alle 20 e questo aumenta le possibilità di vincere».

Crisi Red Bull. «Rimarremo in F1 solo se avremo una vettura competitiva e per questo abbiamo bisogno di un motore competitivo». Lo ha dichiarato il patron della Red Bull, Dietrich Mateschitz «Senza un motore all'altezza -sottolinea Mateschitz all'Apa- non avremo nessuna possibilità di lottare contro le macchine e i piloti migliori al mondo».

La scuderia anglo-austriaca ha vinto tra il 2010 e il 2013 tutti gli otto titoli mondiali a disposizione, quattro titoli piloti e quattro costruttori. Dopo il ritorno ai motori turbo deciso nel 2014 la Red Bull non è più stata in grado di lottare alla pari con le Mercedes, soprattutto, secondo la squadra anglo austriaca, a causa di un motore Renault non all'altezza.

Mateschitz ha comunque negato che la Red Bull progetterà un proprio motore. «Semplicemente perché non siamo dei produttori di automobili e non possiamo giustificare tali investimenti», ha sottolineato il patron di Red Bull. La scuderia anglo-austriaca ha un contratto con la Renault per la fornitura dei motori fino al 2016.

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Giovedì 9 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 10-04-2015 12:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA