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Era il 1959 quando Alec Issigonis presentò al mondo la prima Mini, l’auto che rivoluzionò il concetto di mobilità urbana. A distanza di oltre sessant’anni il marchio inglese, ora di proprietà BMW, ha dato un’ulteriore scossa svelando all’IAA di Monaco di Baviera la quinta generazione della citycar Cooper e la nuova Countryman.
Pur seguendo uno stile più audace e al passo coi tempi, il carattere Mini è rimasto intatto anche sui nuovi modelli reinterpretando, in chiave moderna, l’iconico design che ha reso celebre in tutto il mondo la vettura inglese. Oliver Heilmer, responsabile dello stile Mini, ha definito il nuovo corso “Charismatic Semplicity” a sottolineare la pulizia delle linee e le forme minimaliste ed essenziali.
Questo si riflette sia all’esterno che, soprattutto, nell’abitacolo dove il richiamo alla prima Mini è più che mai evidente. A dominare la plancia è infatti il display touch circolare da 24 cm che integra tutte le funzioni, compreso il cruscotto che può essere replicato sull’head-up display opzionale, mentre i pochi comandi analogici sono posizionati sulla plancia e sul volante. Inoltre l’ambiente interno, realizzato con tessuti e materiali riciclati, sarà altamente personalizzabile tramite l’utilizzo di luci Led. Il design Mini è facilmente distinguibile sulla Cooper, la cui denominazione sarà identificativa del modello hatchback. A fronte di dimensioni simili alla vettura attuale, gli sbalzi ridotti di cofano e bagagliaio, oltre al parabrezza più inclinato, rendendo la nuova generazione più compatta e slanciata. Inoltre l’assenza delle plastiche sui passaruota, la mancanza di cromature e le maniglie a filo della carrozzeria donano ulteriore pulizia e dinamismo all’insieme. Più marcato il punto di rottura della Countryman che, condividendo lo stesso pianale della BMW X1, è cresciuta nelle dimensioni (13 cm in lunghezza e 6 in altezza) per puntare al segmento dei C-Suv. Lo stile, muscoloso e da vera off-road, è dato da linee più spigolose e maggiormente sviluppate in verticale.
La scelta di far debuttare entrambi i modelli nelle rispettive versioni elettriche non è stata casuale, visto che a partire dal 2030 Mini produrrà vetture esclusivamente a zero emissioni. La Cooper, che manterrà inalterato il suo “go-kart feeling”, arriverà il prossimo maggio nelle varianti E e SE, rispettivamente da 184 e 218 Cv, con batterie da 41 e 54 kWh e autonomie comprese tra i 305 e 402 km. Seguiranno le versioni benzina, sia 3 che 5 porte, la variante sportiva John Cooper Works e la cabrio. La Countryman elettrica debutterà sul mercato a febbraio nelle varianti E, da 204 Cv e trazione anteriore, e SE provvista di 4 ruote motrici e 313 Cv. Le 2 declinazioni elettriche, dotare entrambe di una batteria da 66 kWh, verranno affiancate in seguito dalle motorizzazioni a benzina e diesel, mentre uscirà di scena l’ibrido plug-in. La gamma Mini sarà completata ad aprile quando verrà svelata la Aceman. Il crossover esclusivamente a emissioni zero, che sarà realizzato in Cina in collaborazione con Great Wall, si collocherà a metà strada tra la Cooper e la Countryman.