
Coppa d'Oro, la Pasqualin Giannini 750 Sport del 1950 è la “regina delle Dolomiti”
La Pasqualin Giannini 750 Sport del 1950 è la "regina delle Dolomiti". Anche quest'anno, la Coppa d'Oro delle Dolomiti ha incoronato la vettura più bella del concorso di eleganza che si è distinta in base alle linee estetiche, alle funzionalità, agli allestimenti, alle innovazioni tecniche e allo stato di conservazione. La vincitrice, condotta da Stefano Mecchia e Adelino Meotto, ha trionfato per le sue peculiarità che l'hanno resa unica nel tempo: la vettura è stata infatti costruita a Padova da un artigiano geniale, Armando Pasqualin, che con intuizione e metallo grezzo realizzò, su base Fiat 500 Topolino balestra corta, una barchetta da corsa leggera, essenziale, competitiva. Questo esemplare è il quarto di sette vetture realizzate, una delle due di cui oggi si hanno notizie, ed è proprio quella che nel 1951 si impose nella categoria 750 sport alla storica Coppa d'Oro delle Dolomiti.
Telaio modificato, carrozzeria in alluminio di appena 7 millimetri, motore Giannini G1 e peso di soli 350 kg, tutte le caratteristiche che rendono unica l'auto e che sono state recuperate dopo un lungo ed accurato restauro curato dal navigatore di oggi, Adelino Meotto, e dal driver, il proprietario, Stefano Mecchia, che oggi la riportano sul gradino più alto del podio, dove merita di stare. Sul secondo gradino del podio si è posizionata la Jaguar XK120 FHC del 1953, condotta da Wilhelm Graf e Jurgen Kraft, modello dall'iconica storia sportiva, prima auto d'importazione a vincere la Nascar. L'esemplare scelto è nato nel 1953, si presenta in una splendida veste Old English White con interni bordeaux, inserti e cruscotto in radica, optional dedicato solo alla versione coupé. Un ottimo stato di conservazione, completato dai cerchi Borrani e gomme con fascia bianca, per celebrare l'eleganza di una delle auto sportive più simboliche degli anni 50.
Al terzo posto la Mercedes-Benz 300SL Roadster del 1961, condotta da Michele Ratti e dal pistard Gianpaolo Lastrucci. Simbolo delle sportive leggere, come recita la sigla SL - Sport Leicht - la 300 SL è una vera icona della sportività Mercedes. Questo esemplare, in versione Roadster, è stato costruito nel 1961 e coniuga la potenza del motore sei cilindri in linea a iniezione da 225 cv con l'eleganza di una linea aperta e slanciata. Menzione speciale per la Taraschi Giaur 750 Sport del 1950, dell'equipaggio giapponese composto da Hiromichi Fukuda e Yuta Ito, vettura che con il suo telaio tubolare, il motore G1 Giannini da 493 cc da 42 CV ed il propulsore posto dietro l'asse anteriore, ha rappresentato un progetto pensato per correre, e lo ha fatto con successo su tutte le principali strade italiane degli anni '50, tra cui la Coppa Toscana ed il Gran Premio Reale di Roma.