L'Aston Martin Valkyrie è stata progettata originariamente per essere, allo stesso tempo, un supercar stradale e per partecipare alla categoria Hypercar. La seconda parte del progetto è stata ripresa per il 2025.

Aston Martin ci ripensa e torna nelle massime categorie di WEC e IMSA con la Valkyrie

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

L’Aston Martin ci ha ripensato e ha deciso di entrare nella categoria Hypercar del WEC e nella GTP dell’IMSA con la Valkyrie dal 2025. La casa britannica era stata nel 2019 a una delle primissime ad annunciare l’ingresso di una propria vettura, originariamente concepita in parallelo con la sua versione stradale, nel nuovo regolamento tecnico Le Mans Hypercar salvo poi rimangiarsi la parola un anno dopo sotto la spinta non solo delle incertezze legate alla pandemia, ma anche all’arrivo del canadese Lawrence Stroll come principale azionista. Due mesi dopo e i piani industriali e sportivi dell’Aston Martin sono cambiati con il congelamento dei piani riguardanti l’elettrico e la decisione di virare verso la Formula 1.

Dalla scorsa estate si erano fatte sempre più insistenti le voci su un ripensamento che puntualmente si è verificato e che, di fatto, fa riprendere il progetto originario dal punto in cui era stato lasciato. A occuparsi del programma sportivo sarà la Heart of Racing in tutti e due i massimi campionati di durata mentre lo sviluppo tecnico sarà coordinato dall’Aston Martin Performance Technologies, ovvero il cervello delle tecnologie che serve sia i prodotti di punta sia i programmi motorsport. Il nuovo quartier generale si trova a Silverstone, a due passi dal team di Formula 1 e il direttore è l’italiano Claudio Santoni. Ma il punto tecnico più entusiasmante della Valkyrie è che è frutto della matita di Adrian Newey, genio riconosciuto della progettazione di auto da corsa.

L’Aston Martin ha inoltre confermato il programma per le GT3 e le GT4 che saranno basate sulla piattaforma Vantage dal 2024, momento in cui le prime prenderanno il posto delle GTE nel WEC. Questo farà dell’Aston Martin l’unico costruttore direttamente impegnato nella Formula 1, nei campionati GT nazionali e internazionali e nelle corse di durata. La Valkyrie da corsa manterrà il formidabile V12 6.5 aspirato sviluppato da Cosworth e capace di girare oltre gli 11.000 giri/min, ma non la parte elettrica che sulla versione AMR le permette di superare i 1.000 cv. L’obbligo sarà di diminuire la sua potenza e il regime di rotazione rispettivamente sotto i 500 kW (680 cv) e i 10.000 giri/min indicati dal regolamento come limiti da non superare. Salvo indicazioni del famigerato Balance of Performance.

L’aspirazione, come per tutti i costruttori che si lanciano nell’endurance, è vincere alla 24 Ore di Daytona (portata quest’anno a casa nella classe GTD), alla 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Le Mans dove l’Aston Martin in 95 anni ha ottenuto 19 vittorie di categoria e una assoluta nel 1959 con la DBR1 guidata da Roy Salvadori e Carrol Shelby. Ci ha riprovato nel 1989 con la AMR1 e nel triennio successivo, e poi nel 2009, a 50 anni esatti dall’unico trionfo, con la B09/60 su telaio Lola con il motore V12 ripetendosi anche nei due anni successivi e ottenendo buoni piazzamenti, ma mai riuscendo a giocarsi la vittoria. Ci riproverà un’altra volta nel 2025 con la Valkyrie.

  • condividi l'articolo
Giovedì 5 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 06-10-2023 17:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA