Ma li avete visti quei due signori? Uno ha 41 anni, 42 il prossimo 29 luglio, l'altro ne ha compiuti 38 il 7 gennaio. Sono i nuovi, si fa per dire, eroi del Mondiale 2023. Se Max Verstappen aveva abbassato l'età media dei piloti al debutto in F1, cambiando la mentalità delle Academy e di chi frequentava le formule minori, alla ricerca spasmodica del pilota giovanissimo capace di stupire, ora il mondo sembra essersi capovolto. Tutta "colpa" di Fernando Alonso e Lewis Hamilton che stanno mostrando a tutti che anche a 40 anni e dintorni si possono ottenere strepitosi risultati in F1. Un vero e proprio salto indietro, rimanendo collegati alla F1 moderna, precisamente a quel 1992 che vide Nigel Mansell laurearsi campione del mondo a 39 anni, e al 1993 quando Alain Prost divenne iridato a 38 anni.
Il duello a Montreal tra Alonso e Hamilton, non per la 15esima posizione, bensì per il secondo posto, è stato qualcosa di epico. Una battaglia vera, corretta, bellissima, non solo quando i due vecchietti della F1 si sono confrontati ruota contro ruota, ma anche quando Hamilton cercava di recuperare il terreno perduto e stava infiammando i cronometri così come Alonso che gli rispondeva a suon di lancette impazzite. E davanti a loro, neanche tanto lontano, Verstappen con quel missile della Red Bull. A questo punto sorge spontanea questa domanda: perché mai un team di F1 dovrebbe fare a meno di due campioni del genere per far posto a qualche giovanotto rischiando un salto nell'ignoto, Del resto il team Haas non ci ha pensato un attimo a salutare Mick Schumacher per recuperare il 35enne Nico Hulkenberg, che la macchina la porta al traguardo senza danni, ottiene punti e pure prestazioni incredibili come nella qualifica di Montreal.
Non è da tutti mantenere una simile lucidità, la voglia di affrontare dopo anni e anni di corse, viaggi stancanti, pubbliche relazioni e tutto quel che va di contorno a un Gran Premio. Ma per loro due, sembra quasi sempre la prima volta. Per esempio, Sebastian Vettel a un certo punto non è più stato lui. E' crollato e lo abbiamo visto tutti. Errori in pista alternati a prestazioni ancora molto positive. Ma era ormai l'ombra del Vettel campione ed è stato giusto che si sia fermato. Quanto può influire la famiglia? Sicuramente tanto, almeno nel caso di Vettel che aveva tre figli e non si sentiva più onesto con se stesso nel stare sempre lontano da loro. Ed ha lasciato la F1. Ecco, Alonso e Hamilton sono liberi, non hanno questi pensieri a distrarli e neanche compagne fisse, ma ragazze che vanno e vengono. Più per lo spagnolo che per il britannico, di cui si sa molto poco sulla vita privata. La libertà mentale è un fattore molto importante quando l'età avanza, se non fondamentale. E poi, l'elemento scatenante, è quello di avere tra le mani il volante di una monoposto competitiva.
Ricordate l'Alonso e l'Hamilton dello scorso anno? Quando sai che anche dando il 110 per cento rimani lontano dal podio, allora finisce che ti accontenti di sbatterti all'ottanta per cento. Lewis appena ha intuito che la W14 stava ritrovando competitività, è tornato quello di sempre, cannibale. Fernando ha ribaltato il mondo zittendo i critici, noi in primis, non lo nascondiamo, portando la sorprendente Aston Martin al vertice assoluto. Entrambi hanno alzato l'asticella in maniera incredibile e stanno massacrando i loro ben più giovani compagni di squadra. George Russell era stato dato, per certo, come colui che avrebbe affossato Hamilton. Intendiamoci, il 25enne di King's Lynn è un grande talento, ma il sette volte campione del mondo ha pareggiato i conti in qualifica (4 a 4) e in classifica generale lo sovrasta nettamente con 102 punti contro i 65 del compagno di squadra. Tre i podi ottenuti da Hamilton, uno Russell. E non parliamo del confronto in casa Aston Martin. Il 24enne Lance Stroll ne sta uscendo a pezzi: 7 a 1 per lo spagnolo in qualifica, sei podi a zero a favore di Fernando che ha 117 punti contro i 37 di Lance. Senza storia, roba che ti può portare ad appendere il casco al chiodo.
Osservando la classifica di campionato, sono soltanto tre i piloti che hanno visto l'arrivo in tutte e otto le gare fino ad ora disputate. Sono Verstappen, Alonso e Hamilton. Tutti e tre sempre in zona punti. Alonso in sette corse su otto non ha mai fatto peggio del quarto posto, la sbavatura c'è stata a Montmelò, settimo. Hamilton è sempre stato nei primi sei. Impressionante. Con questi risultati azzardiamo a pensare che difficilmente Lewis si ritirerà a fine stagione, anche perché osservando quel che sta combinando Alonso con qualche anno in più, la motivazione e la convinzione che pure lui potrà essere competitivo a 40 primavere suonate, è a dir poco ovvia. E poi c'è sempre quell'ottavo titolo mondiale da inseguire per entrare definitivamente nell'olimpo.