Il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem ha chiarito che l’organo di governo della Formula 1 ha voce in capitolo su chi controlla i diritti commerciali della serie automobilistica. La guerra tra la Fia e la F1 ha preso un’altra svolta questa settimana dopo che Ben Sulayem ha espresso preoccupazione per le notizie secondo cui l’Arabia Saudita è interessata ad acquistare il circus per una cifra di 20 miliardi di dollari. La F1 ha risposto duramente insistendo sul fatto che i proprietari Liberty Media hanno il «diritto esclusivo» di «sfruttare i diritti commerciali». Ben Sulayem non si tira indietro, convinto che la Fia abbia ancora voce in capitolo in merito. «Il campionato è nostro. L’abbiamo solo affittato», ha detto al rally di Monte Carlo, a Auto Motor und Sport. «Finora ci sono solo voci su una possibile vendita. Ma la Fia dovrebbe avere voce in capitolo ed essere in grado di offrire consigli».
Due decenni fa, un contratto di locazione di 100 anni è stato concordato tra la Fia e l’ex capo della F1 Bernie Ecclestone per una cifra dichiarata di 300 milioni di dollari, una cifra significativamente inferiore al valore attuale del motorsport. Nonostante ciò, è stato riferito che una «clausola Don King» conferisce alla Fia il potere di veto su qualsiasi vendita. Ben Sulayem è stato regolarmente ai ferri corti con la F1 da quando ha assunto la guida della Fia nel dicembre 2021, recentemente ha sostenuto pubblicamente l’ingresso proposto di Andretti insieme a General Motors ed ha adottato una posizione dura contro i piloti che indossano gioielli durante la stagione 2022.