Gioele, il figlio di Fabrizio Meoni

Moto, l'Italia punta su Lucci. Gioele, il figlio di Fabrizio Meoni, e Fantic debuttano nel rally raid

di Mattia Eccheli
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ALULA – Almeno un Benavides corre per il successo nella Dakar 2024 riservata alle moto (137 quelle al via). Dopo aver vinto l'edizione del 2023, la seconda negli ultimi tre anni, l'argentino Kevin Benavides (Ktm) non prenderà parte al rally raid che scatta domani. Ci sarà tuttavia il fratello Luciano, sesto un anno fa e, soprattutto, campione del mondo della specialità con la Husqvarna. Il sudamericano è tra i favoriti della vigilia pur non avendo mai concluso la Dakar sul podio nelle sue precedenti apparizioni. Con addirittura sei piloti ufficiali – inclusi i nuovi “acquisti” Skyler Howes e Tosh Schareina – la Honda punta in alto. Gli altri centauri del costruttore nipponico sono Ricky Brabeck (vittorioso nel 2020), Pablo Quintanilla, Josè Ignacio Cornejo Florimo e Adrien Van Beveren.

Anche attraverso le controllate GasGas e Husqvarna, il costruttore austriaco schiera gente del calibro di Toby Price e Sam Sunderland, quattro successi in due. Altro nome di spicco che non farà parte della “carovana” è Matthias Walkner, pure lui vincitore di una Dakar. Il toscano Paolo Lucci (Ktm) è la punta di diamante “azzurra” delle due ruote, almeno nel rally raid. L'anno scorso aveva chiuso al 15° posto assoluto. Gli altri italiani al via sono Cesare Zacchetti, Francesco Catanese, Tiziano Interno, Fabio Lottero e Iader Giraldi.

Per completare l'elenco mancano Tommaso Montanari, alla sua seconda partecipazione, ma fra quelli in sella a una Xef 450, il modello con la quale l'azienda lombarda Fantic esordisce alla Dakar, e Gioele Meoni (Ktm). Il centauro toscano è figlio di Fabrizio, l'ultimo italiano a vincere una Dakar, nel 2002, l'anno dopo essersi imposto per la prima volta, morto nel 2005 in Mauritania proprio mentre gareggiava in quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo rally raid.

Alla sua quindicesima Dakar consecutiva (aveva esordito nel 2009 con un quad, classe nella quale si è poi aggiudicata il successo a livello femminile per 8 volte di fila), Camelia Liparoti è ormai una veterana della corsa. Non a caso accanto alla sua immagine appare lo scudo giallo che la individua come una “legend”. La 55enne livornese è in gara quest'anno con una Yamaha nella Dakar Future Mission 1000 riservata a veicoli a trazione alternativa. Nella medesima categoria è impegnato anche Oscar Polli con una moto elettrica italiana, la Tacita Discanto.

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Giovedì 4 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 18:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA