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CITTÀ DEL CAPO – Quello di Città del Capo, seconda città africana e prima subsahariana ad ospitare il campionato elettrico, non è un debutto qualsiasi in Formula E: il circuito cittadino della metropoli portuale è destinato ad essere il più veloce in assoluto di questa stagione. Il tracciato misura 2,91 chilometri e si snoda attorno allo stadio che aveva ospitato i mondiali del 2010 e tocca i quartieri di Green Point e Waterfront. Le curve sono appena dodici e, ad esempio secondo il giovane alfiere della Nissan Sacha Fenestraz, «le qualifiche saranno particolarmente importanti perché i sorpassi dovrebbero essere difficili». A complicare la vita ai piloti, ma a rendere avvincente la gara, la quinta della nona stagione, ci sono anche le imperfezioni dell'asfalto.
L'ePrix di Città del Capo si corre sabato pomeriggio, con partenza poco dopo le 15. Il pubblico di casa potrà tifare per il proprio campione, il 26enne Kelvin ven der Linde, ingaggiato dalla Abt Cupra per sostituire l'esperto olandese Robin Frijns, che in Messico nella gara inaugurale aveva rimediato alcune fratture alla mano sinistra. E supportare anche James Barclay, il Team Principal della Jaguar Tcs, pure lui sudafricano: «È un momento di orgoglio per me e per gli altri membri sudafricani del team essere parte del ritorno delle gare di alto livello in questo paese appassionato di motorsport». Già nel pomeriggio di oggi, a partire dalle 16, si potranno capire le reali condizioni della pista (non necessariamente il livello di competitività di macchine e piloti): a quell'ora cominciano le prime libere.
All'ombra della leggendaria Table Mountain e con vista su Robben Island, l'isola delle foche famosa anche per la sua prigione nella quale venne incarcerato a lungo anche Nelson Mandela, il circuito è il secondo inedito di tre novità consecutive: prima quello indiano di Hyderabad e poi, tra un mese esatto, quello brasiliano di San Paolo. L'ePrix sudafricano dovrebbe contribuire a chiarire i rapporti di forza tra Porsche, le cui 99X Gen 3 si erano aggiudicate le prime tre gare (una Jake Dennis con la Andretti e due Pascal Wehrlein con la scuderia ufficiale Tag Heuer Porsche), e le altre squadre. Jean Eric Vergne, che si è imposto in India, ha dichiarato che la Ds Penske ha fatto vedere finora appena il 60% delle proprie potenzialità.
La gara è apertissima e i piloti tedesco, che guida provvisoriamente il mondiale con 80 punti, britannico (secondo a 62) e francese, terzo a quota 31 a pari punti con il ritrovato lo svizzero Sébastien Buemi (Envision) sono tra i favoriti. I fari sono però sempre puntati anche sulle Jaguar di Sam Bird e Mitch Evans, oltre che sui compagni di squadra dei primi tre: Antonio Felix Da Costa, Andrè Lotterer e il campione in carica Stoffel Vandoorne. Sia la McLaren Neom sia la scuderia del costruttore che le fornisce le monoposto, la Nissan, hanno qualche conto in sospeso con il campionato. I fan di Maserati sperano che il successo del marchio del gruppo Stellantis rilancino anche le quotazioni di Edoardo Mortara e Maximiliam Günther, che tanto bene aveva fatto a Valencia nei test ufficiali con la “Tipo Folgore”.