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BERLINO – Dai kart a 13 anni alla Formula E a 28, passando dal Gp3 e dalla Formula 2 (terzo a fine stagione nel 2019): il passo non è breve. Luca Ghiotto, eclettico pilota nato ad Arzignano, nel vicentino, è stato ingaggiato dalla Nissan per il simulatore del circuito elettrico. Almeno per un giorno (per ora), un italiano torna protagonista del campionato a zero emissioni, dopo la difficile esperienza di Antonio Giovinazzi dello scorso anno con la Nio 333. A Berlino, dopo i due ePrix di aprile della nona stagione della Formula E, Ghiotto ha guidato per 6 ore la monoposto E-4orce 04 del costruttore giapponese nella giornata riservata ai “rookie”, i debuttanti. Nella sessione del mattino ha ottenuto il secondo tempo, vedendosi sfilare il miglior crono quasi allo scadere, chiudendo il test come quarto assoluto dopo le prove del pomeriggio con entrambi i migliori riscontri sotto il minuto e 6 secondi (solo in due ci sono riusciti).
«Il bilancio è positivo – spiega il pilota di Arzignano - anche perché non salivo in macchina da circa sei mesi: mi sono dovuto togliere un po' la ruggine di dosso. Siamo sempre stati competitivi (con l'altra Nissan ufficiale il francese Victor Martins è risultato secondo assoluto dietro a Felipe Drugovich con la Maserati Tipo Folgore, ndr) con entrambe le macchine e abbiamo completato molto del lavoro che volevamo fare, cosa ancora più soddisfacente».
Che differenza c'è tra il simulatore e in pista?
«A dire il vero poca, almeno per me e per quel che riguarda le sensazioni di guida. Il nostro simulatore è fatto molto bene, anche se cerchiamo di migliorarlo sempre di più. Per questo il bilancio del test è positivo, nel senso che ci ha permesso di raccogliere indicazioni in macchina da trasferire al simulatore».
Com'è correre sul cemento di Berlino con la Gen3?
«Sono rimasto sorpreso da velocità e aderenza».
La Formula E fa tappa Montecarlo far due settimane...
«Monaco non passa mai di moda, ma non è un circuito specifico di questo campionato».
Quindi?
«Anche se l'ho provato solo al simulatore, devo dire che con Città del Capo è stata alzata l'asticella della qualità del tracciati: mi è piaciuto tantissimo».
E Roma, dove si corre a metà luglio?
«È un percorso molto spettacolare. Ed è anche uno dei più difficili per il disegno, per le curve e per i dossi: in alcuni punti le monoposto quasi decollano. Per me è fra i più belli del campionato».
C'è qualche pilota a cui ti ispiri in Formula E?
«Tanti piloti sono, più semplicemente, dei miei “rivali” perché ho avuto modo di correre con molti di quelli che ci sono adesso in griglia. Quindi più che altro mi chiedo con chi potrei lottare: e credo che potrei farlo anche in Formula E».