LE MANS - Da anni nessuno riesce a farle le scarpe a Le Mans. È la Michelin che le scarpe invece le fa a tutti i team della LMP1 e a 37 su 42 di tutte le altre vetture in gara. La corsa francese costituisce il miglior banco di prova per gli obiettivi dell’azienda di Clermont Ferrand: sviluppare le prestazioni dello pneumatico a 360°, non solo per l’aderenza, ma anche per durata, costanza di rendimento, efficienza e sicurezza sul bagnato portando le soluzioni sperimentate sull’asfalto di Le Mans agli pneumatici da far calzare alle nostre autovetture.
La novità principale nel regolamento è nel numero di set utilizzabili: 4 per le prove libere, 6 per ogni gara e 11 solo per la 24 Ore. Per questo tutti i costruttori si sono concentrati su sospensioni e aerodinamica per migliorare l’utilizzo delle gomme, sempre più stressate dal crescente carico aerodinamico delle vetture. Se infatti si utilizzassero gli pneumatici del 2011, la loro durata sarebbe di uno o due stint contro i 4-5 odierni. Un’enormità, in soli 4 anni, senza contare che dal 1998 la durata delle coperture è più che triplicata.
La Michelin ha l’obiettivo di consentire a ogni treno di gomme di percorrere 4 stint (pari a 710 km) per le LMP1 e 3 stint (530 km) sia per le LMP2 sia per le GTE. Per tutte le classi le misure sono rimaste le stesse dello scorso anno, dove i primi due numeri esprimono in centimetri rispettivamente la larghezza e il diametro esterno mentre l’ultimo è il diametro del cerchio in pollici: per la LMP2 sono 30/65-18 davanti e 31/71-18 dietro, per le GTE rispettivamente 30/68-18 e 31/71-18 e 31/71-18 su tutte e 4 le ruote per la classe regina LMP1, con l’eccezione della Nissan GT-R LM Nismo.
Tre gli slick previsti: soft a bassa temperatura (inferiore a 15/18 °C), soft ad alta temperatura (15-35 °C) e medium (oltre 30 °C). Ci sono poi due tipi da bagnato: wet e wet full, quest’ultimo capace di evacuare fino a 120 litri di acqua al secondo. Tale ventaglio di scelta è a disposizione di tutte le categorie di vetture, ma le LMP1 hanno in più i famosi Hybrid, ovvero slick capaci di sostituire le cosiddette intermedie comportandosi bene anche su pista umida grazie a una speciale mescola. Impiegati dal 2012, sono il banco di prova per una nuova generazione di coperture in grado di innalzare le prestazioni globali dello pneumatico senza compromessi, come il nuovo CrossClimate, dotato di certificazione A per la frenata sul bagnato e, allo stesso tempo, omologato come invernale con le tre cime e il fiocco di neve e capace di offrire durata ed efficienza energetica.
Michelin inoltre anche quest’anno per il Total Performance Award mette in palio 1 milione di euro da spendere in attività di ricerca presso un istituto indipendente alla casa che riuscirà a vincere facendo il giro più veloce in gara, battendo il record di chilometri percorsi (5.410,71 km, fissato nel 2010 dall’Audi R15 TDI), consumando il 15% in meno di carburante rispetto al 2013 e impiegando non più di 9 treni di gomme.