La timeline prevede che per la fine di giugno si dia l'ok ai commissari Fia per procedere ai collaudi della pista e far sì che il prossimo Gp d'Italia dell'1 settembre si disputi senza intoppi. Nel mentre, proseguiranno i lavori, così che «l'autodromo si mostri anche esteticamente nella miglior condizione possibile, come chiede proprio Formula 1». Il presidente dell'Automobile club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, sceglie proprio l'autodromo di Monza per fare il punto sia del cantiere in sé che delle trattative del rinnovo del contratto tra Monza e gli organizzatori del Mondiale. Ma all'indomani del Gp di Imola, la sfida da vincere è quella contro chi non vede di buon occhio la possibilità che l'Italia possa continuare ad avere due pole position sul calendario. «Nel 2020», in piena pandemia, «nessuno voleva fare i Gp, ma noi ne abbiamo fatti 3», con Monza, Mugello e Imola. «Adesso siamo nella condizione opposta», analizza Sticchi. Che indica sulla mappa i possibili ostacoli da superare lungo la strada verso una conferma dei due appuntamenti.
«La Spagna avrà il Gp cittadino di Madrid, ma la Catalunya non vuole uscire» e si potrebbe proporre la richiesta di alternanza per il secondo Gp. Alla finestra resta anche la Germania, a maggior ragione se dovesse entrare Audi tra i costruttori. «I Gp non aumenteranno e la concorrenza è enorme, soprattutto in Europa, dove sono comunque meno redditizi di quelli che si organizzano altrove. Monza è già l'unico tracciato che non ha l'aumento del 3% imposto agli altri circuito e paga una quota da 20 milioni dollari dal 2018. Quando avremo la certezza da parte del governo dell'ipotesi di finanziamenti pubblici potremo cercare di avere l'accordo con Formula 1: il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dimostrato grande attenzione e sono sicuro che farà tutto il possibile», conclude Sticchi Damiani. Con un auspicio che assomiglia tanto a una richiesta.