Nella foto, una monoposto del team Andretti impegnata nella Indycar

Ricevuto il benestare dalla FIA, ora il team Andretti deve superare l'ostacolo più complicato: Liberty Media

di Massimo Costa
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Ricevuta l'approvazione dalla FIA, ora la Andretti Formula Racing dovrà superare un altro scoglio, forse quello più complicato: il parere di Liberty Media. E qui entra in gioco la parte commerciale della F1, quei soldi che gli attuali dieci team iscritti al Mondiale non vogliono perdere per dividerli con una squadra in più, il ché significherebbe inevitabilmente meno entrate. La sensazione è che, pur avendo superato la durissima selezione imposta dalla FIA, dando quindi prova di solidità e serietà, il team Andretti potrebbe rimanere comunque escluso per un semplice motivo: l'avidità. Che batte la volontà della FIA di aprire la F1 a nuove realtà.

Nei mesi scorsi abbiamo ascoltato in varie interviste alcuni team principal porsi la domanda: quale sarebbe il valore aggiunto che Andretti porterebbe alla F1? Beh, intanto verrebbe da chiedersi quale è il valore aggiunto al Mondiale di team come Haas, Alpha Tauri, Williams, Sauber che da anni hanno solo il compito di occupare le ultime file degli schieramenti di partenza. Rigiriamo il dubbio: per quale motivo queste squadre partecipano alla ricca torta commerciale della F1? Siamo così certi che Andretti non possa essere all'altezza della situazione?

Certo, i risultati Indycar degli ultimi anni non depongono a favore della squadra diretta da Michael, battuta da Penske, Ganassi e anche dalla McLaren. Il successo in Formula E, al contrario, porta una immagine positiva, ma tutti sappiamo che la F1 è cosa completamente diversa, molto complicata, ma non è detto che a una mancanza di risultati in Indycar corrisponda una altrettanto povertà sportiva in F1. 

Un altra domanda che ci si pone è la seguente: se la FIA dà il proprio consenso all'ingresso in F1 di un nuovo team che, ripetiamo, ha superato tutti i criteri richiesti, chi detiene i diritti commerciali della F1, ovvero Liberty Media, può impedire l'accesso al cancello d'ingresso del paddock all'undicesima squadra? Se lo facesse, il rischio concreto potrebbe sfociare in una durissima battaglia legale che minerebbe non poco l'immagine della F1. Va anche ricordato che Mario e Michael Andretti, con le loro dichiarazioni di qualche mese fa, quando attaccavano il sistema F1 e le stesse squadre subodorando una certa antipatia nei loro confronti e dunque l'esclusione, non hanno alleggerito la situazione.

Di sicuro Liberty Media si ritrova a gestire una situazione alquanto delicata. Per tutti gli appassionati, l'arrivo di Andretti sarebbe visto di buon grado, più monoposto in griglia ci sono e più la gente si diverte, questo è chiaro e lampante. La FIA ha dato il suo benestare, sbarrare ora la strada ad Andretti sarebbe quanto mai controproducente, impopolare, un danno di immagine gigantesco per una F1 che si dice aperta e libera, ma che poi davanti ai soldi si chiude a riccio offrendo il peggio di se stessa. E offrirebbe una netta divisione tra la FIA e Liberty Media che potrebbe portare a chissà quali future problematiche.

C'è poi un altro aspetto. Se chiudi la porta a un team storico, di provata esperienza, che porta il nome di un campione del mondo F1 (Mario Andretti), che ha alle spalle un colosso come la General Motors il quale utilizzerà il marchio Cadillac, benché per ora non verrà da loro realizzata una propria power unit, chi mai potrà avere accesso in questa F1 che si vuole trasformare in un club privato?
 

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Martedì 3 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 19:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA