Schumacher, l'amico Benoit: «Per lui non ci sono speranze»

Schumacher, come sta? «Per lui non ci sono speranze»: la rivelazione dell'amico giornalista

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Sono ormai dieci anni che nessuno vede Michael Schumacher. Nel 2013 l'ex storico pilota della Ferrari è stato vittima di un terribile incidente sugli sci, sbattendo la testa su una roccia in seguito a una caduta. Il tedesco ha trascorso 250 giorni in un profondo coma farmacologico prima di poter tornare a casa, ma la famiglia non ha mai fornito reali aggiornamenti circa la sua salute: Schumacher ha infatti riportato una grave lesione cerebrale e le sue condizioni sono stabili quanto disperate. Il riserbo dei familiari è stato tale da impedire le visite persino agli amici, così da prevenire eventuali fughe di notizie.

«Non ci sono speranze»

Tra gli amici intimi di Schumacher c'è Roger Benoit, giornalista che ha conosciuto l'ex campione del Mondo quando seguiva la Formula 1: «Non ho aggiornamenti sulle sue condizioni», ha rivelato al quotidiano svizzero Blick, «e penso che ci sia solo una risposta a questa domanda ed è quella che ha dato suo figlio Mick in un'intervista: "Darei qualsiasi cosa per parlare con papà". Questa frase dice tutto su come sta suo padre da oltre 3.500 giorni. Penso sia un caso senza speranza».

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Il riferimento è a un'intervista del 2022 dove l'ex pilota della Haas (ora riserva alla Mercedes) aveva parlato così del padre: «Penso che io e papà ci capiremmo in maniera diversa ora. Avremmo avuto molte più cose di cui parlare, ed è a questo che penso la maggior parte del tempo, sarebbe stato fantastico. Rinuncerei a tutto soltanto per questo. Momenti di questo tipo, che ogni figlio trascorre con il proprio padre, non ci sono più o in misura molto minore».

La moglie: «È ancora con noi»

Il silenzio della moglie di Schumacher, Corinna, attivista tedesca e campionessa di equitazione, è durato otto anni. «Michael è qui», ha detto nel 2021 nel documentario girato da Netflix, «è diverso, ma lui è ancora qui e questo ci dà forza. Stiamo tanto insieme, viviamo insieme a casa, facciamo terapia. Facciamo tutto il possibile per far stare meglio Michael e per assicurarci che sia a suo agio e per fargli sentire la nostra vicinanza, il nostro legame come famiglia. E qualunque cosa accada, farò tutto quello che posso per lui. Lo faremo tutti».

Il racconto è straziante: «Stiamo cercando di andare avanti come famiglia, tutti insieme, come piaceva a Michael e come gli piace ancora oggi. Stiamo andando avanti con le nostre vite. Non ho mai incolpato Dio per quello che è successo. È stata davvero sfortuna, la sfortuna più grande che può capitare a chiunque nella vita. È sempre terribile quando dici: "Perché sta succedendo questo a Michael? Perché sta succedendo a noi?" Ma allora perché succede ad altre persone?».

 

La quotidianità della famiglia Schumacher è stata raccontata anche da Eddie Jordan, ex pilota e uno di quegli amici intimi che non è mai riuscito a vedere Michael negli ultimi dieci anni: «Corinna non può andare alle feste, visitare gli amici per un pranzo insieme. Ha dovuto rinunciare a ogni forma di socialità. È come prigioniera, perché tutti vorrebbero parlarle di Michael, sapere come sta, quando lei non ha certo bisogno che la gente glielo ricordi ogni minuto». «La conosco molto bene e da molto tempo», ha raccontato, «è una ragazza davvero adorabile. Ho provato ad andare a trovare Michael nei primi giorni dopo l'incidente, ma Corinna me lo ha impedito. Non la biasimo affatto, perché davvero troppe persone volevano andare a vederlo».

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Mercoledì 6 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 16-09-2023 17:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA