Wrc, Hyundai ingaggia Fourmaux per il 2025. Toyota con Rovanperä a tempo pieno, affida a Pajari la 4^ Gr Yaris
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NAIVASHA – Kalle Rovanperä ha vinto l'edizione 2024 del Safari Rally del Kenia. Dopo essersi imposto venerdì in tutte e 6 e cronometrate, sabato ha amministrato (uno stage all'attivo) e domenica ha viaggiato con il freno a mano tirato. Per il campione del mondo in carica si tratta della dodicesima affermazione iridata in carriera, la seconda in questa gara, che coincide anche con la prima in questa stagione del Toyota Gazoo Racing, che si è portato da solo al comando della classifica costruttori con 4 lunghezze di margine sulla Hyundai.
Secondo una ormai consolidata “tradizione”, le Gr Yaris della casa giapponese hanno quasi monopolizzato il podio. Da quando è rientrato nel calendario mondiale, nel 2021, dei 12 posti disponibili su quello del Safari Rally, 10 sono stati occupati da piloti al volante di questa macchina. Nel 2022 e nel 2023, Toyota ne aveva piazzato addirittura quattro nelle prime quattro posizioni. Non sorprende, quindi, il secondo posto di Takamoto Katsuta, peraltro staccato di quasi 1 minuto e 40 secondi dal compagno di squadra finlandese, che sale così per la quarta volta sul palco d'onore di una prova mondiale, la seconda in Kenia.
Seppur a quasi due minuti a mezzo dal vincitore, il francese della M-Sport Adrien Fourmaux ha confermato sullo sterrato africano il terzo posto sulla neve della Svezia, evidenziando una ritrovata affidabilità della Ford Puma. Elfyn Evans (Toyota Gr Yaris) ha chiuso quarto a quasi due minuti dal transalpino, ma con un vantaggio abissale (praticamente sei minuti) su Thierry Neuville con la Hyundai i20 N. Solo che grazie ai 5 punti del Power Stage e per effetto del nuovo sistema di attribuzione dei punti, il belga ha allungato nella generale individuale portandosi a quota 67, contro i 61 del britannico, che ha preso anche meno punti (16 contro 17) di Fourmaux, terzo a 46.
Con la Skoda Fabia, Gus Greensmith ha confermato il proprio feeling con il Safari Rally piazzandosi sesto assoluto (quarto è stato il miglior risultato mai ottenuto nel mondiale, ma con una vettura della classe regina, naturalmente in Kenia) e primo nel Wrc2, peraltro a oltre un quarto d'ora dal podio e a 18:05.4 dal vincitore. Nella Top 10 il britannico si è tenuto alle spalle non solo due colleghi del Wrc2 (Oliver Solberg, settimo, e Kajetan Kajetanowicz, decimo: entrambi con una Skoda Fabia), ma anche quattro dei nove piloti al volante delle più prestazionali vetture ibride.
Ott Tänak (il solo che finora era riuscito a impedire a Toyota di monopolizzare l'intero podio), con la seconda Hyundai i20 N, ha chiuso ottavo a più di 21 minuti da Rovanperä, mentre il 60enne greco Jourdan Serderidis (Ford Puma), si è classificato nono a 26:13.3, andando per la quarta volta a punti in carriera in un rally iridato (la seconda in Kenia). Esapekka Lappi con la terza vettura dal costruttore coreano è arrivato dodicesimo a oltre 42 minuti dal primo e Grégoire Munster con la terza auto dell'Ovale Blu ha chiuso tredicesimo con altri 3 minuti e 23 secondi di ritardo. Alle spalle di Neuville, Evans e Fourmaux, nella generale Tänak è quarto con 33 punti, seguito da Rovanperä con 31 (ma il finnico ha solo un impegno parziale e aveva saltato la gara inaugurale) e Katsuta con 30. Pur avendo vinto due rally su tre, la Hyundai Shell Mobis è seconda alle spalle della Toyota fra i marchi a quota 127. La M-Sport Ford è terza a 72. Prossimo appuntamento in Croazia, fra il 18 e il 21 aprile, per la prima gara della stagione interamente sull'asfalto.