Portato all'ospedale, fatti i dovuti accertamenti, si è appurato che il metacarpo della mano sinistra di Daniel Ricciardo si è fratturato in seguito all'urto violento contro la scocca dopo aver colpito le barriere della curva 3. Il pilota australiano dell'Alpha Tauri era parso subito dolorante e preoccupato, avendo capito evidentemente la gravità della situazione.
Ricciardo, che dopo essere stato lasciato libero dalla McLaren a fine 2022 per la deludente stagione è stato chiamato dal gruppo Red Bull come tester e riserva e poi riportato nei Gran Premi per rimpiazzare con troppa fretta Nyck De Vries , ha disputato i GP di Ungheria e Belgio, ma ora dovrà rimanere fermo. E a rischio diventa anche la presenza al GP d'Italia del 3 settembre. Un errore banale, quasi incomprensibile, quello di Ricciardo, arrivato in un momento decisamente delicato della sua carriera.
Helmut Marko ha quindi deciso che nel prosieguo del weekend di Zandvoort, sulla Alpha Tauri salirà la riserva Liam Lawson, al debutto assoluto in F1. Nel paddock si era arrivati ad ipotizzare un rientro temporaneo di De Vries, che così avrebbe corso davanti al suo pubblico, ma tale possibilità è stata scartata rapidamente. Troppo brusco il divorzio tra le due parti. E così toccherà a Lawson affiancare Yuki Tsunoda.
Lawson per dirla tutta, avrebbe meritato la promozione in Alpha Tauri quest'anno grazie al terzo posto ottenuto nel campionato di Formula 2, ma Marko aveva deciso per De Vries spedendo il neozelandese nella giapponese Super Formula. Lawson non se ne è fatto un cruccio e nel non facile campionato nipponico sta lottando per la conquista del titolo essendo secondo dietro a Ritomo Miyata, staccato di 8 punti e con tre vittorie su sette gare disputate.
Ora la grande occasione. Lawson non ha mai guidato l'Alpha Tauri 2023, ma non è a digiuno di vetture di F1. Nel 2021, il 14 dicembre, a Yas Marina ha svolto una giornata di test con l'Alpha Tauri AT02 percorrendo 660 km mentre il 22 novembre 2022 sempre sul circuito di Abu Dhabi, ha guidato la Red Bull RB18 per 586 km. Non solo: Lawson ha partecipato al primo turno libero dei Gran Premi 2022 del Belgio e del Messico con l'Alpha Tauri AT03 e la Red Bull nella prima sessione del GP di Abu Dhabi. per un totale, nei tre turni, di 298 km.
Lawson ha 21 anni ed è nato a Pukekohe, in Nuova Zelanda. Nel 2017 è stato vice campione della F4 australiana e questo risultato gli ha permesso di trasferirsi in Europa, nel team Van Amersfoort, per partecipare al campionato tedesco di F4 che nell 2018 ha terminato al secondo posto battuto da Lirim Zendeli. Divenuto Junior Red Bull, il 2019 lo ha visto conquistare la Formula Toyota neozelandese che si disputa tra gennaio e febbraio, poi è tornato in Europa per correre in F3 con MP Motorsport (11esimo con due podi) e nella Euroformula con Motopark, vice campione.
Nel 2020, ha di nuovo corso nella Formula Toyota neozelandese terminando secondo, poi ancora F3, con Hitech, dove ha concluso la stagione in quinta posizione con tre successi. Nel 2021 il salto in F2 sempre con Hitech, un successo e la nona posizione finale. Lo scorso anno, passato nel team Carlin proseguendo la carriera in F2, ha fatto sua la terza posizione in campionato con quattro vittorie. Davanti a lui, Felipe Drugoviche e Theo Pourchaire.
La Nuova Zelanda ha avuto solo nove piloti, dal 1950 a oggi, al via dei Gran Premi F1, ma un campione del mondo nel 1967, Denny Hulme, scomparso nel 1992. Hulme nella sua lunga carriera aveva conseguito otto vittorie nel Mondiale partecipando a 112 gare. Con 100 corse disputate, Bruce McLaren, fondatore dell'omonimo team, vincitore di 4 Gran Premi e purtroppo deceduto il 2 giugno 1970 mentre collaudava un proprio Prototipo Can Am. Chris Amon ha preso il via in 96 GP, ha siglato 5 pole, ma non ha mai vinto una corsa F1.
Gli altri neozelandesi sono stati Howden Ganley (35 GP tra il 1971 e il 1973, due volte quarto con la BRM), Brendon Hartley 25 corse nel 2017-2018, Mike Thackwell (2) che vinse l'europeo F2 del 1984, e con una sola partenza Graham McRae, John Nicholson (poi costruttore di motori F1 in collaborazione con McLaren e la Cosworth) e Tony Schell.