Originalità tutta Mazda: c’è l’ammiraglia CX-80 mentre la 3 e CX-30 si rinnovano
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Se in Europa i marchi generalisti hanno dimenticato le auto sportive, in Giappone le grandi case non hanno mai smesso di avere a listino modelli rivolti agli amanti della guida e delle prestazioni. La buona notizia che viene dal Japan Mobility Show è che hanno tutta l’intenzione di continuare, anzi rincareranno la dose con una serie di novità dal sapore antico, ma dotandole della migliore tecnologia dei nostri giorni. La prima è la Honda Prelude, coupé 2+2 prodotta tra gli anni ’70 e 2000 in oltre 800mila esemplari che a Tokyo si è ripresentata a sorpresa in forma di concept senza dichiarare un solo dato tecnico, ma con un livello di definizione tale che è facile prevederne il debutto su strada tra non molto. Sarà elettrica? Sicuramente sarà elettrificata e sarà un modello globale.
Non si sa se invece potrebbe tornare da noi la Copen, fumettistica roadster due posti a trazione posteriore che Daihatsu ha venduto anche da noi. La nuova fa presagire una robusta fedeltà nello stile alla tradizione, ma con una crescita sia nelle dimensioni sia nelle prestazioni che la farebbe uscire dal recinto delle kei-car, con una lunghezza che passerebbe da 3,4 a 3,83 metri e il 3 cilindri 660 che sarebbe sostituito da un 1,3 litri capace di bruciare carburante “carbon neutral”. A Subaru manca da tempo un modello come la Impreza WRX e ancora di più un coupé come la SVX, frutto della matita di Giorgetto Giugiaro e conosciuta in Giappone anche con il nome di Alcyone, una delle stelle delle Pleiadi, costellazione simbolo di Subaru. La loro erede potrebbe avere l’aspetto della Sport Mobility Concept, coupé elettrica dallo stile eccentrico che viceversa presenta un abitacolo molto più simile alle Subaru già in listino. Ispirata invece alle grandi sportive italiane è la Mazda Icon SP, coupé 2 posti di splendida purezza lunga 4,18 metri forte di un sistema ibrido plug-in in serie con 370 cv elettrici e un peso di 1.450 kg per un rapporto peso/potenza di 3,9 kg/cv. La batteria è nel tunnel della vettura, si ricarica alla spina oppure in marcia ci pensa il motore rotativo a due rotori che può bruciare benzina, e-fuel o anche idrogeno, anche per alimentare la rete elettrica. Sarà l’erede della RX-8? Vedremo.
Ispirata invece alla GT-R è la Nissan Hyper Force, supersportiva elettrica con batteria allo stato solido e trazione integrale E-4orce per scaricare a terra 1.000 kW, più del doppio della GT-R attuale. L’abitacolo è stato progettato dalla Polyphony, l’azienda creatrice del videogioco Gran Turismo. Alta interattività, ma senza sconfinare nel mondo del virtuale è proposta dalla Toyota FT-Se, coupé 2 posti elettrica dallo stile graffiante che potrebbe essere l’antipasto della nuova MR-2 con la possibilità di aggiornare continuamente tutta l’elettronica di bordo, affinando così continuamente la risposta di motore, sterzo e assetto per un piacere di guida che migliora con il tempo, come il buon vino.