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Un concept presentato con più di cinque anni di anticipo su quella che sarà l’auto definitiva non può dire tutto sul prodotto che verrà proposto sul mercato. Tuttavia in casa Lamborghini sono stati chiari: l’impegno sul fronte dell’ecocompatibilità non riguarderà soltanto la motorizzazione elettrica, ma anche altri aspetti. Su tutti, la scelta di realizzare quasi interamente gli interni con materiali sostenibili e made in Italy.
Cruscotto, sedili e pannelli delle portiere saranno dunque rivestiti in lana merino proveniente dall’Australia, con qualità uniche: è biodegradabile, elastica e morbida al tatto. Soprattutto – tengono a dire in casa Lamborghini – questa lana viene importata in Europa una volta all’anno via nave, il che riduce l’impronta di carbonio. E ancora: alcuni elementi plastici non visibili, come la schiuma dei sedili, saranno realizzati con fibre riciclate stampate in 3D. Non mancheranno parti rivestite in pelle, ma sarà pelle sostenibile, conciata utilizzando acqua speciale (proveniente dalla produzione di olio d’oliva) e seguendo criteri eco-friendly.
Su un’auto sportiva ad alte prestazioni non potrà mancare la fibra di carbonio, sempre presente nella produzione Lamborghini, ma in questo caso gli inserti previsti per la consolle centrale e per i pannelli delle portiere saranno realizzati con carbonio rigenerato, un nuovo materiale composito a più strati che si adatta al DNA del marchio e ai requisiti di sostenibilità imposti dalla nuova strategia aziendale. Per il resto, sul concept presentato a Monterey è stato utilizzato un nuovo tipo di filato sintetico, in parte realizzato con plastica riciclata recuperata dagli oceani, che rispetto alle parti in plastica derivate dal petrolio risulta per l’80% più rispettoso dell’ambiente.
La Lamborghini che verrà sarà dunque un’auto “pulita”, rispettosa dell’ambiente e capace di spingersi anche oltre le normative sulla riduzione delle emissioni. Ma vale la pena sottolineare che sarà anche un’auto capace di conciliare sportività e funzionalità: il concept mostrato a Monterey prefigura infatti una sorta di crossover-GT, ovvero una sportiva capace di assicurare anche un abitacolo spazioso e modulabile, adatto a trasportare quattro persone e a caricare bagagli e attrezzature sportive.
La posizione di guida è delineata da un pannello di controllo leggero e sottile, caratterizzato da elementi iconici del design, come la console centrale a forma di Ypsilon. Guidatore e passeggero sono seduti in basso, separati da una consolle centrale, dove è collocata l’unità di controllo per accedere al sistema di infotainment, al climatizzatore e alle funzioni digitali. In cima c’è l'iconico Lamborghini Tamburo, la centrale di comando che permette di cambiare le impostazioni dinamiche del veicolo. I passeggeri ricevono le informazioni attraverso pannelli digitali a scomparsa, mentre il guidatore può scegliere tra le differenti modalità di guida attraverso l’apposito selettore.