La Huracán Evo con l'Active Wheel Carrier

Lamborghini sviluppa l’Active Wheel Carrier, un dispositivo per migliorare la manovrabilità delle future supercar

di Michele Montesano
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Dove la meccanica non può arrivare giunge in suo soccorso l’elettronica. È il caso del nuovo sistema sviluppato da Lamborghini e denominato Active Wheel Carrier. Oltre a lavorare sulla sua prima supercar elettrica, la Casa di Sant’Agata Bolognese sta studiando un dispositivo in grado di regolare in tempo reale la dinamica del veicolo intervenendo sulla convergenza (caster) e sulla campanatura (camber) delle ruote.

Le geometrie delle sospensioni, anche se calibrate nel migliore dei modi, sono pur sempre dei compromessi per rendere la vettura veloce nei rettilinei e, al contempo, stabile in curva. Questo concetto viene esasperato sulle supercar che dispongono di una potenza e una coppia superiore rispetto alle auto di tutti i giorni. Avere l’opportunità di poter controllare, e modificare attivamente, sia gli angoli di caster che di camber renderebbe qualsiasi vettura più prevedibile e facile da guidare, oltre ad ottimizzare le prestazioni complessive.

Nello specifico la convergenza è l’angolo che ogni ruota ha rispetto l’asse longitudinale del veicolo e viene sollecitato sia in fase si accelerazione che frenata. In generale la convergenza positiva (o chiusa) offre una migliore stabilità alle alte velocità, mentre la convergenza negativa (o aperta) rende l’auto più reattiva in curva. Per quanto riguarda la campanatura si tratta dell’angolo d’inclinazione della ruota in relazione alla verticale del terreno. Solitamente le vetture presentano un valore negativo per compensare i carichi subiti in curva che vanno, così, ad alterare l’impronta a terra degli pneumatici.

L’Active Wheel Carrier, sviluppato da Lamborghini, permette quindi di controllare questi due parametri cruciali andando a “modificare” l’assetto delle ruote. Sebbene sia ancora poco più di un prototipo, tale soluzione è stata applicata sulla Huracán Evo che dispone della sola trazione posteriore. L’AWC consiste in un mozzo ruota formato da due cilindri non coassiali che, mediante la loro rotazione, possono variare l’inclinazione della singola ruota. I due dispositivi, che lavorano in maniera indipendente, sono alimentati rispettivamente da una coppia di motori elettrici da 48 volt.

Secondo quanto descritto da Lamborghini, l’Active Wheel Carrier sarebbe in grado di regolare la convergenza fino a 6,6 gradi in entrambe le direzioni, oltre a consentire 2,5 gradi di campanatura positiva e 5,5 gradi in negativo. Ma il dato più impressionante è che entrambi i piani possono essere regolati contemporaneamente con una velocità di 60 gradi al secondo. Resta da precisare che le “correzioni” da applicare alle ruote prevedono angoli minimi. Inoltre l’indipendenza sull’asse posteriore permette di avere un assetto asimmetrico per “copiare” al meglio la conformazione della strada.

L’idea di base non è nuova, infatti già Audi aveva provato a realizzare un sistema del tutto simile. Tuttavia la difficoltà maggiore, come ammesso dal direttore tecnico Lamborghini Rouven Mohr, risiede sul lato software. Quest’ultimo, oltre a “leggere la strada”, deve gestire con una latenza minima garantendo un funzionamento rapido e preciso dei due mozzi. Dopo una prima fase di sviluppo al simulatore, attualmente l’Active Wheel Carrier è in fase di test sul circuito pugliese di Nardò.

Dati alla mano, in Lamborghini hanno confermato che la Huracán dotata di tale sistema è in grado di girare fino a 2,2 secondi più veloce, rispetto alla versione standard, sul tracciato di Imola e addirittura 5 secondi sul Nordschleife. L’Active Wheel Carrier sarà un vero e proprio asso nella manica per la prossima supercar di Sant’Agata Bolognese elettrica. In quanto, nonostante il peso dovuto alle batterie, riuscirà a regalare sensazioni da vera Lamborghini non solo in accelerazione ma anche nell’aggredire le curve.

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Sabato 6 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA