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Mazda non si rassegna e presenta al Japan Mobility Show di Tokyo la Iconic SP, concept di coupé sportiva a due posti con sistema ibrido plug-in in serie composto da due motori elettrici e parte termica costituita da un motore rotativo, suo tradizionale cavallo di battaglia tecnologico.
Ma prima che per la parte tecnica, la Iconic SP rappresenta un pezzo di stile di straordinaria purezza dove è evidente l’ispirazione che viene dalle sportive italiane, già chiaramente presente nella MX-5 e prima ancora sulla RX-Vision, altro concept presentato nella capitale giapponese nel 2015. Se però quella poteva – ma poi non se ne fece nulla – far pensare ad un’erede della RX-8 e di tutte le sportive Mazda con il motore rotativo, la nuova Icon SP ha obiettivi diversi e, con ogni probabilità, più concreti. Il primo è proprio l’elettrificazione che è applicata secondo lo schema concettuale già visto sulla MX-30 R-EV dunque con un sistema ibrido ricaricabile in serie dove il motore a combustione interna serve soltanto a produrre l’energia necessaria a muovere il motore elettrico, l’unico collegato alle ruote del veicolo.
Le differenze con la MX-30 R-EV sono però qualitative e quantitative. La Iconic SP nasce infatti su una piattaforma concepita espressamente per veicoli elettrici e la parte termica è costituita da un’unità birotore, dunque più frazionata e più potente, in modo da alimentare un sistema che eroga 370 cv, e posizionata al centro della vettura così da accentrare al massimo le masse. La batteria, pur in assenza di notizie specifiche, dovrebbe essere all’interno del tunnel e, visto che il suo ruolo è un mix tra serbatoio e tampone di potenza, può avere dimensioni contenute permettendo di avere tempi di ricarica ridotti e un’auto bassa, compatta e che permette grande libertà espressiva allo stilista. Lo si vede in particolare dalla forma bassa ed affilata del muso e dalla forma muscolare di fianchi e parafanghi, il tutto raccordato con superfici lisce e citazioni del passato come la coda rastremata a sezione tronca e i gruppi ottici circolari doppi.
Purezza analoga si ritrova all’interno dell’abitacolo dove il cruscotto digitale è inquadrato perfettamente nello spazio visivo tra la corona e le razze del volante, lo schermo del sistema infotelematico rimane alla stessa altezza senza disturbare la visibilità del pilota e il voluminoso tunnel centrale sul quale si trovano solo i pulsanti di avviamento e quelli della trasmissione. La Iconic SP è lunga 4,18 metri, larga 1,85 e alta 1,15 con un passo di 2,59 metri. Il peso dichiarato è di 1.450 kg che, facendo i conti con i dati di potenza, corrisponde ad un rapporto peso/potenza di 3,92 kg/cv. Considerato che la MX-5 è intorno ai 6 kg/cv, il concept Mazda non è l'erede della roadster più venduta della storia, ma è facile invece che ne sfrutti la piattaforma, altamente flessibile e con un ridotto impatto ambientale. La batteria infatti ha, come detto, dimensioni ridotte, può essere ricaricata in tempi ridotti con energia da fonti rinnovabili mentre il birotore può essere alimentato potenzialmente con carburante sintetico o con idrogeno.
La Iconic SP è inoltre una sportiva “sociale”. La sua batteria infatti può essere collegata con la rete o con l’abitazione per condividere con esse l’energia, non solo per bilanciare e ottimizzare, ma anche per fungere da generatore di emergenza in caso di disastro naturale. Il nuovo concept è dunque il simbolo di un’ideale di automobile che funge da incontro tra piacere individuale e strumento al servizio dei bisogni, singoli o collettivi che siano. «La Mazda Iconic SP, con il suo gruppo propulsore elettrico che integra un motore rotativo a due rotori come generatore di energia – ha affermato il CEO e presidente di Mazda, Masahiro Moro – è la soluzione dei nostri sogni. Un sogno a cui lavoreremo duramente per realizzarlo. Mazda fornirà sempre veicoli che ricordino alle persone che le auto sono pura gioia ed elemento indispensabile della loro vita».