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SANTA MARGHERITA LIGURE - La regina è morta, viva la regina! E quando si tratta di due ruote, nessun dubbio che si parli della BMW R 1300 GS, ottava generazione di una moto nata plebea – la prima R 80 G/S fu un’iniziativa di alcuni operai della BMW – ma che si è guadagnata i propri titoli in virtù di una nobile schiatta, di quattro vittorie alla Dakar e di qualità che ogni volta sono state evolute e migliorate. E non poteva essere altrimenti anche per la nuova R 1300 GS che ha tutte le carte in regola per confermarsi il punto di riferimento delle super enduro da turismo. Nuovo è lo stile, meno imponente e con il faro anteriore doppio sostituito per motivi omologativi da una proiettore singolo a matrice di led, assistito dai soliti faretti laterali, che illumina l’interno delle curve senza parti in movimento mentre le frecce anteriori sono ora incorporate nei paramani. Quelle posteriori integrano anche le luci di posizione e gli stop, dunque il gruppo ottico posteriore non c’è più. Il tutto serve anche a far posto ai sensori radar necessari per avere la frenata d’emergenza, il cruise control adattivo e l’allerta per il cambio di corsia.
L’impressione generale è che la moto sia più piccola, in realtà la nuova GS ha aggiunto un manciata di mm in più a lunghezza (2.212 contro 2.207) ed interasse (1.518 contro 1.514), con un angolo di sterzo più chiuso (63,8 gradi contro 64,3) e un avancorsa cresciuto da 100,6 a 112 mm. Anche il silenziatore è stato reso più smilzo (optional quello Akrapovič con doppio terminale) e il cupolino è più basso (regolabile elettricamente a richiesta). Sotto c’è il display da 6,5” le cui funzioni possono essere selezionate e personalizzate tramite i comandi di sinistra, tra cui quello definito “hamburger” per la forma del logo. Appaiono più raccolti anche il serbatoio (sceso da 20 a 19 litri) e il triangolo ergonomico composto da pedane, manubrio e sella. Le opzioni per quest’ultima e per le sospensioni sono numerose, ma la più interessante per i corti di gamba è quella che permette alla moto di abbassarsi di 30 mm a bassissima velocità portando il cavallo a 820 mm da terra. E per metterla sul cavalletto centrale? Niente paura: sua maestà si inchina in avanti e sollevarla è un gioco da ragazzi. Evoluti sia il telaio, in tubolare d’acciaio ancora più rigido con la parte posteriore ora in alluminio pressofuso, sia le sospensioni. Rimangono identiche le escursioni con i 200 mm del Paralever posteriore con cerchio da 17” e i 190 mm del Telelever anteriore con cerchio da 19” che segue le evoluzioni già applicate sulla R 1200 S e la HP2 Sport.
La trasmissione è sempre ad albero cardanico, ma il braccio posteriore è più lungo, grazie al nuovo cambio che ha gli ingranaggi a denti dritti ed è posizionato sotto il motore. Il bicilindrico boxer raffreddato ad aria e liquido è cresciuto a 1.300 cc, è ancora più superquadro, ha un rapporto di compressione cresciuto da 12,5 a 13,3:1 e la distribuzione è a fasatura variabile con le valvole di aspirazione ad apertura sfalsata per “avvitare” meglio la carica e migliorare la combustione. La potenza sale da 136 cv a 145 cv a 7.750 giri con scala rossa a 9.000 giri/min. e la coppia da 143 Nm a 149 Nm a 6.500 giri/min con 130 Nm disponibili tra 3.600 e 7.800 giri/min. Dunque più muscoli e più schiena, ma con un peso che passa da 249 kg a 237 kg, grazie anche agli alleggerimenti ottenuti dal gruppo propulsore, dal telaio e grazie alla batteria al litio, ora di serie. Il guidatore può scegliere fino a 7 modalità di guida, tra cui la Eco per aumentare l’autonomia e la Enduro Pro che per la ruota posteriore disinserisce l’ABS, anch’esso servito da una piattaforma inerziale ulteriormente evoluta che comprende il controllo di trazione. A questo proposito, l’impianto frenante è tornato ad essere Brembo con dischi anteriori da 310 mm con pinze radiali a 4 pistoncini e disco posteriore da 285 mm con pinza flottante a 2 pistoncini.
Il risultato di tutto questo lo abbiamo potuto guidare dal piacentino fino alla costa ligure affrontando percorsi ricchi di curve, fondi viscidi e tratti in fuoristrada. Grande motore, ma soprattutto agilità straordinaria sono le caratteristiche fondamentali di questa nuova GS che, rispetto alla precedente, acquista un feeling all’avantreno mai visto e perde solo un pelo di risposta all’acceleratore, ma poi non ha paura di fare chilometri su chilometri senza fatica.
La R 1300 GS è offerta in quattro versioni: base a 20.850 euro, Trophy e Triple Black (+850 euro) e Option 719 Tramuntana (+2.800 euro) completabili con cinque pacchetti che possono portare il prezzo di sua altezza a vette vertiginose che però i clienti di questa BMW non temono affatto.