È in atto «un intervento a 360 gradi per mobilitare la società partendo dai giovani, per educare ad un comportamento responsabile» anche sulle strade. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara oggi nell’auletta dei gruppi parlamentari alla Camera ad un evento sulla sicurezza stradale con il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli ed il giornalista Luca Valdiserri, papà di Francesco, il 18enne rimasto investito nell’ottobre 2022 da un’ auto guidata da una 23enne a Roma, ha ricordato che la principale causa di incidenti stradali è legata ad un difetto di attenzione. «Con gli altri ministri e il ministro Salvini in particolare - ha raccontato - ci siamo concentrati lavorando sulla legge di revisione del codice della strada; io ho fortemente voluto che la frequenza ai corsi di educazione stradale desse qualche risultato concreto e l’idea di dare un credito di 2 punti per chi abbia ben frequentato i corsi di educazione stradale.
Ma questo non basta, occorre un intervento a 360 gradi, alcune idee sono di Luca Valdiserri che ringrazio». Il ministro ha sottolineato che chi uccide in auto porta dentro sé per tutta la vita questo dolore, «poi c’è il tema del codice penale, ammazzare una persona significa rovinarsi la vita», ha aggiunto. Tra le azioni positive ha ricordato quelle dei ragazzi «che si fanno testimoni narrando le loro esperienze», è stata poi inserita l’educazione stradale nella educazione civica, «tra poco usciranno le linee guida sull’educazione alla cittadinanza e l’educazione stradale ne è una parte importante». E ancora: sono stati siglati protocolli e aperti tavoli con la polizia stradale e l’Automobile Club.