Gabriele Mini dopo i rookie test di FE a Berlino con la Nissan: «Per niente facili, devi essere perfetto ad ogni frenata»
FE, Shwartzmann (Ds) "vola" nei Rookie Test di Berlino. Mini (Nissan) chiude con il nono crono
Da Costa (Porsche) trionfa in gara-2 a Berlino davanti a Cassidy (Jaguar) e Rowland (Nissan)
La Nissan comincia a vedere il sereno e, dopo 3 anni di perdite, è riuscita finalmente a tornare al nero, ma soprattutto a ritrovare una chiarezza di idee che sembrava avere smarrita. Dunque conti sulla buona strada e il piano Ambition 2030 che prevede 23 nuovi modelli (dei quali 15 ad emissioni zero) e di arrivare al 100% di elettrico entro la fine del decennio abbandonando del tutto lo sviluppo dei motori a combustione interna entro il 2023. A Yokohama hanno già allocato l’equivalente di 7,8 miliardi di euro per raggiungere questo obiettivo e altri 15,6 sono pronti per i prossimi 5 anni dei quali uno andrà all’Electric Vehicle Hub di Sunderland, nel Regno Unito, dove i veicoli elettrici saranno prodotti e riciclati utilizzando energia verde stoccata con le batterie recuperate dalle vetture. In più c’è la pace ritrovata con Renault che permetterà di avere sinergie tecnologiche e industriali fondamentali anche sul Continente europeo.
L’emblema migliore di questa condivisione è la Juke Hybrid che sfrutta lo stesso sistema di propulsione della Clio e della Captur. Dunque motore 1.6 a benzina e due elettrici per 145 cv e avere sotto il pedale una potenza superiore del 25%, la possibilità di marciare in elettrico fino all’80% del tempo e consumi inferiori del 20% nel ciclo misto rispetto alla versione con il 3 cilindri mille da 114 cv. E questa è solo la prima di 5 novità che vedremo nel corso del 2022, tutte con a bordo una batteria. La seconda, in ordine sia per grandezza sia per grado di elettrificazione, è la Qashqai E-power dotata di un esclusivo quanto innovativo sistema ibrido in serie sul quale il motore elettrico da 140 kW è l’unico ad essere collegato alle ruote e l’energia è prodotta è prodotta da un raffinato 3 cilindri 1.5 a cilindrata variabile da 158 cv.
La guida dunque è elettrica nel feeling e nel comfort di marcia, ma non ci sono soste da fare alle colonnine. E non ce ne saranno per nessuna Nissan che ha ancora un motore a scoppio sotto il cofano perché la casa giapponese ha annunciato ufficialmente che non avrà alcun modello ibrido plug-in in listino. Dunque nessuna auto con due sportellini per il rifornimento. Il salto successivo è rappresentato dall’elettrico nel quale la casa Yokohama ha anticipato tutti nel 2010 con la Leaf accumulando un’esperienza fatta da quasi 600mila unità vendute, 10 miliardi di km percorsi e clienti soddisfatti nel 98% dei casi. Tutto questo prezioso bagaglio di conoscenze lo potremo ritrovare sulla Aryia, la prima Nissan basata su una piattaforma nativa elettrica (la CMF-EV) e con un carattere decisamente giapponese.
Lo si vede dallo stile minimalista della carrozzeria, dalla raffinatezza degli interni, dai comandi aptici annegati sui pannelli della plancia e da particolari come il cassetto elettrico e l’illuminazione interna ispirata ai tradizionali “andon” del Sol Levante. L’Ariya avrà una batteria da 63 o 87 kWh per un’autonomia fino a 500 km con versioni da 160 kW o 178 kW a trazione anteriore e una da 225 kW (0-100 km/h in 5,6 s.) a due motori dotata del sistema di trazione integrale E-4orce che regola costantemente la spinta sui due assali non solo per assicurare la migliore trazione, ma anche l’aderenza in curva. Una sintesi tra la Qashqai e la Ariya la troveremo sulla nuova X-Trail che avrà la propulsione E-Power unita alla trazione integrale E-4orce.
Altra novità fondamentale sarà il Townstar, il nuovo commerciale leggero chiamato a sostituire l’NV-200 con due misure di passo, un volume di carico fino a 4,9 m3 e due tipi di propulsore: un 1.3 a benzina da 130 cv e un elettrico da 90 kW con batteria da 44 kWh che si ricarica fino a 75 kW e offre un’autonomia di 285 km. E guardando ancora più avanti ci sono altre due novità elettriche che sembrano tagliate apposta per i nostri mercati: una è un piccolo crossover e l’altra è una city car lunga circa 4 metri che potrebbe riportare in auge il nome di Micra, ovvero dell’auto che nel 1992 aprì per Nissan le porte dell’Europa.
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