Bibendum, il popolare omino Michelin, ha sete di successi. Per il brindisi del possibile nuovo e storico primato di vittorie dovrà peraltro pazientare ancora qualche anno e continuare a fornire gli pneumatici alle Hypercar, i bolidi favoriti per il successo alla 24h di Le Mans. Il produttore francese si aggiudica ininterrottamente la massacrante gara sul circuito de la Sarthe dal 1998, anche se solo dal 2001 tutti i modelli predestinati ad affermarsi montano le gomme Michelin. Quest'anno si profila il 27esimo successo consecutivo, che porterebbe il totale a 33, uno in meno della Dunlop (l'ultimo trionfo risale al 1991 con Mazda, la prima casa giapponese a salire sul gradino più alto del podio a Le Mans) che a quota 34 detiene il record che sembrava irraggiungibile. Significa che Bibendum potrebbe celebrare il record già nel 2026. Michelin è da sempre legata alla competizione: la prima edizione, quella del 1923 era stata vinta da André Lagache e René Léonar al volante di una Chenard & Walcker equipaggiata con un motore da 3.0 litri e pneumatici dell'azienda transalpina. Nell'alchimia della corsa – la più lunga del mondiale Endurance, che si corre anche sul circuito più veloce – le gomme sono fondamentali.
Lo scorso anno, ad esempio, la Ferrari ha vinto con 4.659 chilometri percorsi in un giorno: 342 giri ad una andatura media di oltre 194 orari per un totale di 30 soste ai box. I treni di ruote disponibili per le hypercar sono 14 in gara, mentre per libere e qualifiche le scuderie hanno a disposizione 24 gomme e altre 8 per la Hyperpole. Per la sola 24h di Le Mans, oltre all'opzione Wet (marcatura blu) per il bagnato, le scuderie possono scegliere fra tre mescole per gli pneumatici slick (anziché i due previsti dal regolamento per il WEC): le soft (etichetta bianca) per le temperature inferiori ai 15°, che salvo “sorprese” vengono semmai impiegate nelle ore notturne, le medium (colore giallo, fra i 15 e i 20°) e le hard (tinta rossa, sopra i 30°). La temperature di esercizio dichiarata dal produttore raggiunge i 130°. La gamma Michelin Pilot Sport è stata sviluppata per triplicare la resa (fino a 650 chilometri). Per la sua fabbricazione vengono impiegati circa 200 sostanze: il processo produttivo di ciascuna gomma dura mezz'ora alla quale vanno sommati i venti minuti necessari per la polimerizzazione a 180 gradi.
La gomma può sopportare una massa di 100 volte il proprio peso e quello delle Hypercar (che montano gomme da 29/71-18 all'anteriore e da 34/71-18 al posteriore) è di almeno 1.030 chilogrammi. «Gli pneumatici per la 24 Ore di Le Mans sono stati sviluppati in maniera virtuale in appena dieci mesi», sottolinea con orgoglio la Michelin, che per la competizione porterà al circuito oltre quattromila coperture e con un gruppo di lavoro di quasi cento persone, fra i quali anche una ventina di ingegneri.