Ian James, a capo del teal Neon McLaren

James (McLaren): «Non correre a Roma sarebbe un peccato. Vogliamo migliorare il risultato della stagione scorsa»

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – Ian James vede lontano. Dopo avere vinto quattro titoli (due individuali con Nyck de Vries e Stoffel Vandoorne e due a squadre con la Mercedes), il manager britannico che parla perfettamente anche il tedesco ci riprova con la Neom McLaren. Al debutto come scuderia cliente della Nissan, la passata stagione ha chiuso ottavo con l'esordiente Jake Hughes e René Rast. Per il campionato numero 10 ha ingaggiato Sam Bird, scaricato dalla Jaguar Tcs, e confermato Hughes. E ai test di Valencia ha mandato in pista un 19enne rookie, il sorprendente Taylor Barnard, che nella prima sessione è stato il migliore degli esordienti, tra l'altro fra i 7 a scendere sotto il muro del minuto e 25''. «Sono molto contento – sorride James – anche perché aveva fatto un gran lavoro di preparazione del simulatore. Credo anche che se non avesse avuto un problema con il sedile della monoposto di Bird avrebbe potuto essere ancora più veloce: era penalizzato nella chicane».

Praticamente un talent scout...

«Diciamo che non credo sia una questione di fortuna: avevamo un programma in Mercedes e lo abbiamo anche in McLaren. Abbiamo lavorato così anche con Hughes perché a noi interessa avere piloti che possano essere pronti a per accomodarsi in un abitacolo. Lavoriamo anche assieme all Fia per un programma sui rookie».

Farli competere assieme ai piloti di Formula E come a Valencia è una buona cosa?

«Le possibilità sono diverse, ma personalmente ritengo che il confronto sia un vantaggio, per capire il valore reale. Ma servono anche altre opportunità nel corso della stagione, come era già successo a Berlino e Roma».

In questa decima stagione, però, c'è un solo debuttante.

«L'anno scorso sia Hughes sia Fenestraz, che di fatto lo era, hanno dimostrato di essere in grado di garantire certe prestazioni. Il movimento crescerà, l'importante è che ci siano possibilità di guidare».

I tempi della prima sessione di test sono stati decisamente migliori rispetto a quelli di un anno fa.

«La monoposto è migliorata, i piloti hanno migliori sensazioni e la pista ha un nuovo asfalto: sono cose che pesano. Poi ci sono dati che dobbiamo analizzare e verificare: dobbiamo capire quanto siamo competitivi».

Nel prossimo campionato dovrebbe debuttare la ricarica veloce...

«A Valencia sono in programma due simulazioni, vediamo se riusciamo a completarle. Se ce la facciamo non vedo alcuna ragione per non introdurla. Però sono fiducioso».

Il calendario perde una gara come quella cittadina di Roma.

«Tanto per cominciare diciamo che il calendario continua ad andare nella giusta direzione e restano appuntamenti come quelli di Monaco e Londra. Non correre a Roma sarebbe un peccato, ma io non sono in grado di valutare le ragioni relative alla sicurezza che hanno indotto la Fia a mettere in dubbio la corsa con le monoposto Gen 3».

E adesso la domanda più semplice: chi vince il mondiale 2024?

(ride) «Jaguar e Porsche continueranno a essere forti. Diciamo che l'obiettivo è quello di evitare che ci sia una classifica a “blocchi” di costruttori come quella dello scorso anno».

Voi come Neom McLaren eravate partiti bene...

«Appunto. Eravamo partiti bene, ma la seconda metà della stagione è stata debole, per usare un eufemismo. Mi pare che siamo riusciti a capire cosa abbiamo sbagliato e anche se la macchina non può subire modifiche tecniche sono convinto che possiamo fare meglio».

Quindi?

«Non è accettabile se a fine stagione ci troviamo allo stesso posto dello scorso anno».

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Giovedì 26 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 21:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA