Lo scorso E-Prix di Roma

FE, sale l'attesa per la tappa a Roma del mondiale elettrico il 15 e 16 luglio, «sono gare iconiche», dice l'ex Ceo Reigle

di Mattia Eccheli
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ROMA – La “quinta volta” della Formula E a Roma coincide anche con la “prima volta” in estate, l'eccezione del 2023, dato che già nel 2024 le prove capitoline sono state inserite di nuovo in primavera nel calendario, il 14 e 15 aprile, come aveva anticipato a Il Messaggero il co-fondatore della rassegna, Alberto Longo, intervistato in occasione dell'ePrix di Monaco. Sul circuito cittadino dell'Eur si sono corsi 6 ePrix, tre dei quali li ha vinti Mitch Evans (Jaguar Tcs) e un altro il suo compagno di squadre Sam Bird, quando correva però con la Ds Virgin. Il costruttore transalpino, che da questa stagione collabora con la Penske, schiera gli altri piloti che hanno già vinto nella Città Eterna, Jean Eric Vergne, il solo due volte iridato, e Stoffel Vandoorne, il campione in carica.

Quella di Roma non è una gara qualsiasi, perché si corre nel “cuore” della capitale, anche se per qualcuno non ancora abbastanza vicino al Colosseo. L'ex Ceo della Formula E, Jamie Reigle, assicura che la gare capitolina è «di quelle iconiche»: «È un nome di richiamo – precisa – e una delle città più conosciute, dove la Formula E è ben accolta». Non solo: «I piloti dicono che è un tracciato difficile e pertanto è anche bello per i tifosi seguire la gara», sorride. L'asfalto è, come dire, movimentato e le curve strette, senza contare i dossi che fanno “volare” le monoposto elettriche: «La sicurezza è un aspetto che è sempre stato considerato e noi abbiamo fiducia sulle decisioni che assunte dalla Fia. Il tracciato, in ogni caso, non cambia», aggiunge. «La Formula E è un'offerta in più rispetto a tutte le meraviglie che Roma già ha e vogliamo fare quello che abbiamo fatto a Città del Capo, puntare anche sule navi da crociera. Quest'anno gli ePrix cadono nella stagione turistica: mi dicono che in estate la gente va via, ma, appunto, magari possiamo contribuire a fare qualcosa per intrattenere quelli che arrivano. Credo anche che Maserati abbia un gran richiamo», conclude.

Ian James, adesso numero uno della scuderia Neom McLaren e prima artefice dei successi in Formula E della Mercedes, la vede un po' allo stesso modo: «Quest'anno si gareggia in luglio e chissà che magari non riusciamo ad intercettare anche qualche turista – azzarda – Solo che farà caldo: mi ero abituato alle gare in aprile, quando era un po' umido, un meteo più tipico per la Gran Bretagna, ma che non ti aspetti a Roma. In ogni caso il tracciato è di quelli impegnativi: per i piloti e per le macchine».

Quello di Roma è il penultimo appuntamento della stagione, anche se il numero uno del programma della Formula E di Porsche, Florian Modlinger, non crede che sarà decisivo: «Volevamo essere competitivi e abbiamo dimostrato di esserlo – esordisce – Per noi questo è importante, ma non credo che avremo i verdetti a Roma. I margini sono così stretti che penso che dovremo aspettare Londra». Modlinger non si sbilancia sui titoli: «Li voglio vincere entrambi, non voglio scegliere tra quello piloti e quello a squadre. Siamo in corsa per entrambi e quindi non vedo alcun motivo per scegliere». L'impegno della casa di Stoccarda in Formula E scade alla fine della prossima stagione: «Dobbiamo decidere presto, ma la scelta non dipende dai risultati. Ci aspettiamo che il campionato cresca ancora: siamo contenti di correre a Tokyo, ma contiamo sul fatto che sbarchi in altri mercati importanti. Che torni in Cina, ad esempio».

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Mercoledì 28 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 29-06-2023 16:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA