Luca Ghiotto (Nissan)

FE, la "prima volta" dei debuttanti con i piloti ufficiali. Ghiotto (Nissan): «Grande opportunità. Dopo un anno Gen 3 più facile da gestire»

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – Luca Ghiotto ha 28 anni ed è di Arzignano. È sotto contratto con la Nissan, scuderia per la quale si occupa del lavoro al simulatore e non solo. Dopo le prove in pista a Berlino, in primavera, e a Roma, in estate, a Valencia è tornato in pista come rookie. Per la prima volta si è misurato direttamente con i piloti ufficiali di Formula E, perché l'organizzazione ha imposto alle scuderie di schierare i debuttanti anche in occasione dei test ufficiali che precedono l'avvio del campionato.

«È un'opportunità interessante – esordisce Ghiotto – perché di solito i rookie vengono fatti girare sempre da soli e quindi non si ha mai un vero metro di paragone con quelli che corrono da anni. Personalmente sono stato contento di questo test perché vedo che siamo tutti lì: anche noi esordienti siamo nella mischia».

Ci si sente pronti, insomma!

«È difficile da dire perché c'è sempre chi fa il giro con la potenza più alta per simulare la qualifica e chi invece no. Noi, ad esempio, non l'abbiamo fatto, ma secondo i nostri calcoli saremmo stati a metà classifica con entrambe le macchine: va più che bene, insomma».

I tempi di quest'anno sono decisamente migliori rispetto anche a quelli assoluti dello scorso dicembre...

«Abbiamo anno di sviluppo alle spalle, anche se in Formula E non ci sono modifiche in termini di aerodinamica e cavalleria, ma già a livello di gestione della potenza, della frenata, della guidabilità sono stati fatti passi in avanti enormi. Già noi, all'interno del team Nissan, vediamo come la macchina sia molto più facile da amministrare rispetto alle prime volte».

È tutto? Un anno fa si faceva un gran parlare degli pneumatici.

«La maggiore facilità nel condurre la monoposto ti porta già a fare meno errori e andare automaticamente più veloce. E poi la pista è stata riasflatata e quindi ha molto grip: sembra quasi di essere fuori dal nostro, come dire, ambiente naturale. Avere tanta presa su una monoposto di Formula E non è una cosa ti aspetti perché si gira sempre su circuiti cittadini sporchissimi che migliorano solo con le ore, mentre qui siamo partiti subito con le migliori condizioni».

Quindi?

«Secondo Oliver e Sacha (Rowland e Fenestraz, i due piloti ufficiali della Nissan in questa stagione 10, ndr) probabilmente nel terzo giorno di test sarà tosta anche a livello di braccia: la pista migliorerà, le gomme andranno giù e non avendo il servosterzo ci sarà da far fatica».

A quanto pare dal calendario 2024 uscirà Roma: ti dispiace?

«Se almeno resta una tappa italiana sono contento: già aver sentito che si correrà comunque in Italia mi rende felice. Sarebbe stato molto peggio se Roma fosse stata scaricata senza un rimpiazzo a livello nazionale. Adesso vedremo dove si farà».

Preferenze?

«Ho sentito parlare di Misano, ma credo che si debba capire quale tracciato si adatti meglio alla Formula E. Credo che si cerchi un tracciato con rettilinei relativamente corti con delle configurazioni interne dove si possa ricavare un circuito più “piccolo”».

Ci sarebbe una pista anche vicina a casa tua, a Adria.

(sorride) «Quella sarebbe perfetta, peccato che sia chiusa. A me vengono in mente piste meno conosciute, con curve più strette».

A quando il debutto in un EPrix?

«Ci spero. Sto continuando a lavorare sodo e di fare il possibile per arrivarci».

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Sabato 28 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 29-10-2023 09:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA