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L’Audi RS Q e-tron continua la preparazione alla Dakar svelando, uno alla volta, tutti i segreti tecnologici del suo sistema di propulsione elettrica ad autonomia estesa. Il cuore è la sua batteria da 52 kWh di capacità, chiamata a sopportare sollecitazioni meccaniche e termiche eccezionali.
La batteria è alloggiata sotto l’abitacolo e pesa 370 kg (incluso il sistema di gestione termica), dunque riguarda quasi il 20% della massa dell’intero veicolo fissata, come da regolamento in 2 tonnellate. L’accumulatore, per il quale Audi si è rivolta ad un suo fornitore fidato (non svelato) sfrutta una tecnologia nota (presumibilmente quella degli ioni di litio), ma con celle tonde, diverse da quelle a sacchetto o prismatiche utilizzate invece sulle elettriche e ibride plug-in di serie. Tali celle permettono di erogare una maggiore potenza, affidabilità superiore e un migliore raffreddamento, aspetti essenziali per un’auto da corsa e le temperature infernali che ci saranno sotto il sole e sopra la sabbia del deserto dell’Arabia Saudita.
La batteria inoltre è chiamata svolgere contemporaneamente due compiti: alimentare i due motori (uno per assale) da 288 kW in totale e, allo stesso tempo, incamerare l’energia prodotta dal 4 cilindri a benzina derivato dal DTM e deputato ad estendere l’autonomia per permettere alla RS Q e-tron di affrontare le tappe della Dakar, lunghe centinaia e centinaia di chilometri. Una sfida nuova che non può essere affrontata solo con la batteria ricaricata all’inizio di ogni tappa a causa di limiti tecnologici obiettivi o che costringerebbero il bolide tedesco ad essere una gigantesca quanto pesantissima batteria a 4 ruote. Caratteristiche incompatibili con qualsiasi auto da corsa, tanto più se deve affrontare terreni sabbiosi dove è facile affondare.
Una sfida tecnologica nuova, ben diversa sia dai prototipi LMP1 ibridi sia dalle monoposto elettriche della Formula E, ma per la quale l’Audi potrà mettere comunque a frutto l’esperienza maturata nelle due categorie elettrificate a cui ha partecipato in passato. Fondamentali sono il software e l’algoritmo che provvede a mantenere il corretto stato di ricarica della batteria sfruttando sia l’estensore di autonomia sia il recupero attuato in rilascio e in frenata dal sistema frenante elettroidraulico e dagli stessi motogeneratori che garantiscono la spinta. La batteria deve essere in grado di fornire tutta l’energia e la potenza necessaria anche nelle situazioni più gravose che i piloti Mattia Ekström, Stéphane Peterhansel e Carlos Sainz si troveranno a fronteggiare e di farlo in modo costante e gestibile garantendo lungo tutta la Dakar quell’equilibrio energetico che dovrebbe essere l’arma in più della RS Q e-tron sulle dune del deserto arabo.
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