LE MANS – Bosch, la multinazionale tedesca regina della fornitura dell'industria dell'auto, è alla 24h di Le Mans con il prototipo a idrogeno sviluppato assieme alla Ligier, la JS2 RH2, che nei test sulla velocità ha già superato i 280 km/h: il limite dei 300 è già considerato alla portata. Il motore endotermico alimentato a idrogeno è un biturbo da 3.0 litri da 602 Cv con 650 Nm di coppia. «Il nostro obiettivo è ottenere il venti per cento di potenza in più rispetto a un'unità a benzina», spiega Lionel Martin, senior Product Manager per i propulsori a idrogeno e le vetture sportive. Ha 47 anni, ma ne dimostra meno: «La passione mantiene giovani», sorride a due passi dal prototipo esibito presso l'H2 Village allestito in occasione della 24h di Le Mans.
Quello della potenza aggiuntiva è uno dei tre obiettivi che la società tedesca si è data: «Puntiamo anche a raccogliere esperienza e conoscenze per ottenere l'omologazione stradale del sistema – aggiunge – e a migliorare la capacità di stoccaggio. Assieme ad un'altra azienda lavoriamo all'idrogeno liquido per le applicazioni nel motorsport e ad aumentarne poi la densità». Alla domanda su quando diventeranno disponibili questi modelli, Martin è cauto: «Dipende da cosa vogliono fare le case automobilistiche, ma noi puntiamo a essere pronti per la fine del decennio». Il costo resta uno dei grandi ostacoli: «L'obiettivo di Bosch è quello di restare solo marginalmente più cari», garantisce il manager.
Il più giovane collega Tobias Knorsch, il 39enne responsabile del Customer Projects di Bosch Motorsport, è soddisfatto del bilancio della prima stagione: «Abbiamo raccolto molti dati che servono per lo sviluppo – chiarisce - Ormai siamo alla fine del ciclo e diventiamo sempre più affidabili». I clienti sono dentro, ma anche fuori dalla pista: «Ascoltiamo tutti, riscontri e valutazioni ci servono per migliorare. Qui, alla 24h di Le Mans, abbiamo già raddoppiato la nostra presenza con 15 macchine nell'Lmdh. Quest'anno serviamo anche due costruttori in più e lavoriamo con Bmw, Porsche, Lamborghini e Alpine. All'Imsa i clienti sono Acura (Honda, ndr) e Cadillac (General Motors, ndr)».
È un business importante per Bosch o è “solo” una vetrina?
«Dobbiamo coprire i costi, questo è chiaro. Ma il motorsport è un banco di prova importante per le tecnologie che sviluppiamo». Tra le componenti più “comuni” che finiscono con l'avere un futuro sui modelli stradali di serie, Knorsch cita elementi del sistema ibrido standard, motore elettrico, inverter, generatore, cablaggi a basso e alto voltaggio e il sistema recupero energia.