Linda Jackson, numero uno Peugeot con Carlos Tavares Ceo di Stellantis

24h Le Mans, Jackson (Peugeot): «Sarei contenta di vedere entrambe le macchine tagliare il traguardo»

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

LE MANS - «Restiamo con i piedi per terra. È vero che Peugeot è legata alla storia della 24h di Le Mans e che la storia della 24h di Le Mans è legata a Peugeot, ma questa è la nostra nuova prima e intera stagione nel World Endurcance Championship», esordisce Linda Jackson, 64enne manager britannica nominata da Carlos Tavares a capo di Peugeot, il più importante marchio dell'allora Psa, oggi confluito in Stellantis, nel 2021. «Sarei contenta di vedere entrambe le macchine al traguardo», ammette.

Peugeot è tornata al Wec con un programma specifico e per tre ragioni. Che Jackson è contenta di spiegare: «Tanto per cominciare è un laboratorio tecnologico che ci permette di compiere passi in avanti da vari punti di vista, a cominciare dalle batterie».

La seconda ragione?

«Non posso nascondere che ci sono anche motivi di visibilità. Siamo qui per l'immagine, per promuovere il marchio e consolidarne la credibilità. È anche una questione di business, in particolare per la nostra rete francese, che attiva molte iniziative attorno a questo evento, che è estremamente popolare».

E adesso la terza...

«La componente emozionale: il motorsport è passione e Peugeot vuole stare in mezzo alla gente, al popolo della 24h di Le Mans».

È un mondiale che si addice al marchio, insomma.

«Assolutamente sì. È un campionato in linea con quello che siamo, con il nostro Dna. È sinonimo di affidabilità e, tra le altre cose, ci permette di innovare, di creare, di “giocare” con il design: è vicino ai nostri valori».

Lasciamo il motorsport. Le auto costano sempre di più e anche il popolo della 24h di Le Mans potrebbe far fatica a permettersele.

«In questo momento è così, ma non è che il problema lo abbiamo solo noi. Il fatto è che le batterie hanno un costo importante che incide sul totale. Noi dobbiamo cercare di trovare nuovi equilibri per evitare che la tecnologia delle elettriche non resti accessibile solo ai ricchi».

E come si fa?

«Per il momento proviamo a offrire nuove soluzioni per i nostri clienti. In Francia, ad esempio, abbiamo lanciato un formula su misura che parte da centocinquanta euro al mese per la 208 elettrica».

Centocinquanta euro? Senza altre spese?

«Con un anticipo di poco più di tremila euro per tre anni di utilizzo e con una percorrenza fino a cinquecento chilometri al mese. Per il momento vale per le elettriche e riguarda anche la declinazione a zero emissioni della 2008 con un canone mensile inferiore ai duecento euro (la filiale italiana ha una proposta analoga da 199 euro al mese per la 208 con un anticipo di meno di 3.000 euro per 5.00 km l'anno, ndr). Ma stiamo elaborando una proposta anche per i veicoli con motori a combustione».

Perché ci sono differenze fra i vari paesi?

«Ogni mercato ha caratteristiche differenti: dipende anche dagli incentivi».

L'idrogeno è un'opzione?

«Non abbiamo preclusioni e, tra l'altro, abbiamo già un veicolo commerciale di taglia grande con la tecnologia a celle a combustibile. Per il momento, tuttavia, siamo concentrati sull'elettrificazione della nostra gamma: l'obiettivo di Peugeot e di Stellantis è quello di essere carbon neutral con il 2038».

È d'accordo con la decisione europea sul bando alla commercializzazione di veicoli a combustione interna dal 2035?

«Credo che Carlos Tavares si sia già espresso».

E lei?

«Devo lavorare con quello che ho».

Lei è tra le pochissime donne in posizioni di vertice nel mondo dell'auto, eppure le donne incidono sempre di più nel processo di acquisto.

«Non mi ricordo la fonte di questa ricerca, ma giù alcuni anni fa in Gran Bretagna dietro al novantacinque percento delle decisioni relativo alla macchina c'erano le donne. Che contano, anche se gli uomini forse non se accorgono».

  • condividi l'articolo
Domenica 11 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2023 10:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA